Approfittiamo per rispondere collettivamente a quanti ci hanno scritto o chiesto quali risposte intendevamo opporre al "libro" meno richiesto, più pubblicizzato e più regalato (dopo le biografie berlusconiane) nella storia dell'Isola d'Elba. Forte era la tentazione (personale) di non aprire bocca, consci come siamo non solo della validità di un adagio paterno che sosteneva che quando aveva desiderio di confrontarsi con una fava faceva prima ad estrarre la propria, ma anche del fatto che ogni parola spesa da parte nostra dà ragion d'essere ad un "autore" di noto insuccesso, e quindi ai munifici sbonzor (direbbe Biscardi) che hanno scucito un mare di soldi (parecchie migliaia di euro) per pubblicare e promuovere in pompa magna un'accozzaglia di vaneggiamenti da politologo d'accatto, insinuazioni gratuite, parzialissimi furbeschi copia e incolla, omissioni di casi, fatti e sentenze, difficili da ricondurre a zoppicanti percorsi logici, tutto condito da alte recensioni da parte di roboanti chiccazzè. Forte era la tentazione anche per il chiaro primo insuccesso di un'operazione pensata per cadere con l'effetto di una bomba nella campagna elettorale, e che invece non ha superato i decibel di un peto, visto che pure i "candidati" che potevano in linea teorica servirsene si sono fin qui ben guardati da farne strumento della loro campagna elettorale. Abbiamo poi deciso diversamente sollecitati anche da altri "complottatori" coinvolti, che ci hanno fatto riflettere su un aspetto ineludibile: la necessità di difendere pubblicamente l'onore umano e professionale di qualcuno che non c'è più. Complotteremo la nostra risposta con calma e tutti insieme, e sarà, contateci, una risposta adeguata.
Fave piante