“Se si parla di mare c’è molto poco da celebrare”. Questo il commento di Legambiente sulla giornata europea del mare in corso a Roma. “Non è certo un buon periodo quello che sta caratterizzando le politiche del mare nel nostro Paese – segnala l’associazione ambientalista -. Per il primo anno, ad esempio, le nostre coste non sono più pattugliate dal servizio di prevenzione antinquinamento, la task force di pronto intervento che operava contro il rischio di sversamenti e per la quale dal 31 dicembre è scaduta la convenzione. Arrancano anche le politiche della pesca, strette tra recrudescenza dei fenomeni d’illegalità e scarsa attenzione ai temi della valorizzazione della pesca costiera artigianale, che è la più diffusa nel nostro paese. Calma piatta pure sul fronte della dotazione infrastrutturale e sulle politiche di rilancio delle autostrade del mare, sacrificate dall’utilizzo delle scarse risorse disponibili per mega opere, spesso inutili, mentre le aree marine protette si preparano ad affrontare la prossima stagione estiva con un capitolo di bilancio drasticamente decurtato”. Sin qui il comunicato nazionale di Legambiente che tradotto in soldoni per l'Elba e l'arcipelago significherà che dei 5 battelli antinquinamento fino alla scorsa stagione in servizio, ne resteranno (ben che vada) soltanto 2 che dovranno presidiare la più vasta area marina protetta d'Europa. Il pericolo che si profila è quello gravissimo (con potenzialità devastanti per il nostro turismo) che in caso di sversamenti di sostanze inquinanti (anche nelle stesse quantità alla quale si era riusciti a far fronte nelle stagoni passate con l'ottimo lavoro delle barche gialle) si registrino spiaggiamenti oleosi e quant'altro di conseguenza. Quello che francamente stupisce è che questo ennesimo schiaffone che il Governo in carica appiopppa alla gente ed all'economia dell'Arcipelago, non faccia registrare alcuna reazione da parte di politici, amministratori e candidati in tutt'altre faccende affaccendati.
castalia rimorchiatore