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Una risposta alla giovane Elisa

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : domenica, 17 maggio 2009

Cara Elisa, ti ho letta tutta d’un fiato. Stavo scorrendo distrattamente gli articoli di Elbareport quando un titolo ha catturato la mia attenzione: “Ognuno di noi può farlo a partire dalle piccole cose”. TUM, ho sentito una fitta allo stomaco, una sensazione di familiarità, di improvvisa sintonia, di naturale partecipazione che mi hanno spinta alla lettura. Così ho incrociato le tue parole dirette, pulite, nette, rivolte al “sodo” della questione, senza mezzi termini e ho avuto voglia di manifestarti la mia piena stima e il mio appoggio integrale a quanto tu sostieni nella tua lettera aperta. Personalmente ho trascorso l’inverno a cercare di smuovere una situazione che, se lasciata invariata come tu stessa affermi, rischia pericolosamente di decretare la fine di un sistema economico e sociale che ad oggi ha sempre garantito a tutti gli elbani di usufruire di una qualità di vita incredibilmente elevata. Il risultato del mio impegno non è stato felicissimo perché rare sono state le persone che si sono dimostrate effettivamente disposte a schierarsi e a manifestare la propria opinione pubblicamente… troppe invece, quelle disposte a farlo privatamente, “sottotraccia”. Ho finito così con l’arrendermi e il lasciare che ognuno coltivasse il proprio orticello ma i segnali di crisi, quelli non si fermano anzi avanzano e continuano a indicarci con una spietata precisione che l’unica alternativa al tracollo è fornita dalla capacità di collaborazione in un momento di grave difficoltà. Se il territorio tutto sarà in grado di dare risposte efficaci e di “sistema”, io credo che l’Elba o meglio l’Arcipleago Toscano, abbia le potenzialità per rilanciarsi e riposizionarsi sul mercato ma per farlo ha bisogno delle energie, delle capacità e dell’impegno di tutti noi. Solo se riusciremo a vincere la logica dei campanili e degli orti privati, avremo l’opportunità di invertire una rotta che a tratti sembra essere segnata e le tue parole, cara Elisa, hanno riacceso in me un bagliore si speranza che temevo essersi affievolito. Di questo ti ringrazio e auspico di cuore che molte altre persone, sinceramente colpite da quanto affermi, possano avere il coraggio, il desiderio e la determinazione di far sentire la propria voce e di tentare di unire gli sforzi al servizio di una visione condivisa per la salvaguardia del “bene comune”.


Glicine e fiori gialli

Glicine e fiori gialli