Le immagini che ci giungono dal fosso del Teodolino sono decisamente preoccupanti ma debbono essere considerate come il risultato ultimo di una situazione che non è mai stata affrontata con la sufficiente determinazione. I nostri amministratori hanno preferito scaricare le loro irresponsabilità prima su una infinita serie di comodi commissari, poi sull’ESA, che non hanno mai realmente voluto finanziare. Così la nostra spazzatura se ne va in continente a costi proibitivi, la raccolta differenziata resta a livelli da terzo mondo (vergognosamente bassi per una località turistica), e la discarica di literno, in virtù di questo menefreghismo, sembra diventata una potenziale bomba ecologica che minaccia di scaricare altro percolato destinato a giungere, attraverso i fossi del Teodolino e della Galea, direttamente sulla spiaggia di Marina di Campo, la più importante forse, per la ricettività turistico balneare, dell’Isola d’Elba. Speriamo solo che qualche “buontempone” non voglia autoassolversi accusando allo stesso tempo anche il Corpo Forestale dello Stato di tramare contro la stagione turistica. E’ chiaro che l’intero ciclo dei rifiuti all’Elba è fuori del controllo politico, che i nostri amministratori stanno giocando col fuoco di un’emergenza infinita, affaccendati come sono a risolvere le loro beghe condominiali e a creare nuove improbabili liste che, tanto per cambiare, prometteranno una raccolta differenziata che non hanno alcuna intenzione di realizzare davvero. Se al ciclo dei rifiuti da subito non si dedicano, in un progetto elbano, nuovi finanziamenti e progettualità, questa non sarà certamente l’ultima né la peggiore delle emergenze.
Umberto Mazzantini n.