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Fratini: Occorre organizzare un movimento contro il ritorno del carcere a Pianosa

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : domenica, 03 maggio 2009

Dunque l’On. Giuseppe Lumia insiste. E’ convinto che con la riattivazione del carcere duro a Pianosa ( e all’Asinara) si potrà impedire ai condannati per reati di mafia e di camorra di comunicare con l’esterno. Insomma da un carcere in mezzo al mare sarebbe più difficoltoso mantenere certi rapporti. Beato lui che ci crede. In occasione della sua recente visita all’Elba ha dichiarato che la mafia e la camorra sono emergenze nazionali e che l’intero Paese deve farsene carico, accettando anche la presenza sul proprio territorio di speciali istituti di reclusione. Giusto. Ma l’arcipelago toscano, sotto questo aspetto, sta facendo e ha sempre fatto la propria parte. Con Porto Azzurro e con l’isola di Gorgona e, fino al 1998, anche con Pianosa. Dunque non sarebbe male scegliere qualche altra parte del territorio nazionale fino ad oggi non coinvolta. Per l’arcipelago toscano, dal 1996 diventato Parco nazionale, si dovrebbe invece pensare ad un futuro diverso. Ed anziché spendere danaro pubblico per inchiodare Pianosa ad essere considerata in eterno “ l’isola del diavolo”, sarebbe ora che venissero reperite adeguate risorse finanziarie da impiegare per il recupero e la valorizzazione del patrimonio naturale e storico oltre che dell’isola piatta anche di tutte quelle altre che fanno parte del Parco nazionale. Di fronte alla assurda proposta di riaprire il carcere ( o all’altra ancora più assurda di costruire una centrale nucleare) non si può far finta di niente;occorre reagire e con forza. Ha ragione Yuri Tiberto. Il Presidente del Parco Tozzi ha minacciato tempo fa di incatenarsi sull’isola. Senza ricorrere alle catene l’Ente parco dovrebbe comunque farsi promotore, insieme ai Comuni dell’arcipelago ( in primo luogo Campo nell’Elba) e a quelle Associazioni locali che da tempo si occupano del destino di Pianosa, di una grande manifestazione, chiamando a raccolta forze politiche, associazioni economiche ed ambientaliste, sindacati, rappresentanti delle Istituzioni ( in particolare della Regione che dovrebbe assumere una posizione più chiara e netta), tutti quei parlamentari che hanno sottoscritto, nel tempo, diverse proposte di legge per lo sviluppo sostenibile delle isole minori e semplici cittadini isolani e no, che, sicuramente, sono in tanti ad essere contrari. E non solo contrari! E’ intollerabile che i territori insulari anziché essere oggetto di particolare attenzione da parte dello Stato per le loro condizioni di marginalità e di disagio sociale, vengano invece considerati come luoghi da preferire per la realizzazione di impianti nucleari o di strutture carcerarie difficilmente collocabili altrove e che avrebbero conseguenze disastrose sul turismo, unico settore trainante della loro economia. Dobbiamo organizzarla, e in fretta, questa manifestazione anche perché il disegno di legge sulla sicurezza, già approvato al Senato, è attualmente in discussione alla Camera e, vista l’ampia maggioranza bipartisan con cui è stata approvata la proposta del Senatore Lumia di riaprire i penitenziari nelle isole, tutto ci induce a temere che la Camera, non ostante il dissenso manifestato dai deputati Velo e Realacci, confermi la scelta fatta dal Senato.


Pianosa Pulizia Porto

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