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I parchi dalla chiacchera al confronto

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 21 aprile 2009

Si, possiamo dire che la terza edizione di Parcolibri conclusasi domenica con la festa dei ragazzi in San Rossore ha il merito di avere restituito al dibattito –quando lo era- sui parchi credibilità e una corretta dimensione culturale, istituzionale e politica. Inutile dire che ce n’era un gran bisogno dopo le sortite sconcertanti e spesso cervellotiche del ministero che hanno finito per rappresentare le nostre aree protette e il lavoro prezioso svolto in questi anni come mero spreco finanziario, corsa alla poltrone e via rovinando. Alla Stazione Leopolda l’impegno di Federparchi, della regione Toscana, di tanti parchi, amministratori, editori –solo assente ingiustificato il ministero- hanno permesso di discutere seriamente sulla base di dati riguardanti tutte le aree protette europee grazie allo studio del Politecnico di Torino raccolto in un volume della Collana dell’ETS. E’ stato così possibile sgombrare innanzitutto il campo da tutta quella serie di sciocchezze e banalità -talvolta irresponsabili- che sono state messe in circolazione da un anno a questa parte. Una delle ultime ha riguardato nientepopodimeno le immersioni nelle nostre aree marine, ma erano state precedute dalla prevista abrogazione –per sbaglio- degli enti parco nazionali da parte di Tremonti, e poi dalla inclusione – e non per sbaglio ma sbagliando-di territori dei parchi tra quelli pronti per la cementificazione prevista dal piano casa e il tutto sempre accompagnato dall’accusa ai parchi di essersi trasformati in poltronifici quando spesso le aree protette –vedi in particolare quelle marine- mancano anche delle sedie. E proprio partendo dal contesto europeo è stato anche più facile e agevole mostrare l’incongruenza, l’improvvisazione e l’approssimazione di certe sortite. Ma si è cosi toccato con mano anche quanto tutto ciò rischi di mettere in crisi il ruolo di un soggetto –appunto il parco- che proprio in una fase come quella attuale mostra in tutta europa la sua insostituibile funzione. Insomma proprio nel momento in cui la crisi ambientale ma anche economico-sociale- evidenzia quanto prezioso può essere per competenza e qualità il ruolo dei parchi da noi li si sta penalizzando pesantemente. I dibattiti alla Leopolda da quello sull’europa a tutti altri da quello su parchi e paesaggio o quello sul Santuario dei cetacei hanno messo in evidenza i rischi derivanti da un ministero (ma anche il parlamento non sta brillando) incapace di svolgere quel ruolo nazionale indispensabile e mettere in rete tutte le aree protette. Rete che richiede quella ‘leale collaborazione’ con regioni ed enti locali che ha bisogno di sedi e strumenti che in Italia mancano da oltre un decennio e a cui non si è finora provveduto né qualcuno ci sta pensando. Da qui le nostre gravissime inadempienze sia per quanto riguarda il Santuario dei cetacei ma anche la Convenzione alpina, APE, le coste e tutto ciò nonostante i protocolli e le normative comunitarie anche recentissime. La Toscana che su questo terreno è seriamente impegnata come hanno ribadito alla Leopolda l’assessore ai parchi Betti e al Mare Bertolucci non potrà davvero abbassare la guardia a partire dalla nuova legge regionale sulle aree protette che va fatta presto e soprattutto bene.


Pino Nave Mare

Pino Nave Mare