Capoliveri è sempre Capoliveri; lo diceva anche il Vescovo. La situazione politica che si va delineando in questi giorni giustifica ulteriormente questa affermazione: ci sono due schieramenti che si propongono, sembra, alle prossime elezioni comunali, tutti e due liste civiche; dottor Jackill e Mister Hide, questa volta in due persone separate a cui non si sa a chi affibbiare il primo e a chi il secondo personaggio. In genere le liste, in paesi di limitate dimensioni come il nostro, sono liste civiche, cioè non hanno un ben delineato indirizzo politico, si rivolgono genericamente verso il centrodestra o il centrosinistra e si basano principalmente sulla identificazione delle persone che le costituiscono, che possono appartenere indifferentemente ai diversi schieramenti senza correlazione, purtroppo, con le idee e le proposte contenute nel programma. Negli ultimi anni in cui c’è stato sempre più un allontanamento dalla politica, come se gli ideali non esistessero più o come se si avesse perso la speranza che si potessero realizzare. Questo fenomeno si è accentuato e si sente addirittura dire che la politica non conta ed è meglio che non ci sia. E’ certo che occorre andare verso una ridefinizione delle caratteristiche dei politici: onestà, dedizione, possesso di quelli che vengono identificati come valori umani, volontà di ascolto di confronto, impegno lavorativo (di qualunque lavoro o studio!), capacità di imparare per migliorare, riconoscimento di essere a servizio dei cittadini. Ma è altrettanto certo che non si può fare a meno della politica perché nella storia dell’uomo la mancanza di politica ha sempre significato mancanza di democrazia, predominio della dittatura. E allora le liste che si affronteranno a Capoliveri cosa determineranno? Primo fra tutti una divisione ulteriore e uno scontro interno al paese, una divisione non in base a valori e ideali, ma a fazioni quasi in guerra personale o che basano le loro presunzioni di essere nel giusto su questioni giudiziarie che sono ad esclusivo appannaggio della magistratura e che non dovrebbero essere strumentalizzate nel dibattito. Quanto si discuterà del futuro del paese, le sue prospettive di mantenere o migliorare la qualità della vita dei suoi cittadini, il suo sviluppo economico, le prospettive per i giovani, il progresso sociale, come porsi sui temi mondiali della pace e dei diritti, nelle questioni ambientali, sulla salute e sull’applicazione delle leggi che preservano le risorse sia locali che mondiali. Questi sono gli argomenti sui quali ascoltare le opinioni del paese, crescere insieme al resto del mondo e fare le proposte del programma elettorale. Finora altro non si è sentito che nomi di candidati sindaci, nomi di possibili presenze in lista. nomi di esclusi a priori dalle liste o perché rappresentanti di movimenti politici o perché non graditi a qualcuno. Sempre e sempre più la personalizzazione, sempre e sempre più l’identificazione del singolo, la negazione del dibattito, sempre e sempre più si ritiene che la nomina sostituisca lo scambio prezioso di concetti, esperienze, abilità. Questa non è la nostra idea di una proposta di governo del paese per i prossimi 5 anni: noi abbiamo valori di riferimento, obiettivi per il paese immediati e di prospettiva, proposte concrete e coerenti, desiderio e disponibilità al dialogo e al confronto. Noi non abbiamo mai chiuso la porta in faccia a nessuno, tantomeno a chi diceva di riconoscersi nelle nostre idee, ma non siamo servi sciocchi: ce lo impediscono proprio i nostri ideali, ce lo impedisce il sapere che gli obiettivi concreti del nostro movimento non avrebbero futuro a Capoliveri senza il nostro impegno, lÕideologia, le mete e gli scopi che ci proponiamo perché nessuno all’interno del Consiglio Comunale porterebbe questa rappresentanza e nessuno lavorerebbe per quel clima di rispetto, di discussione, di sana e costruttiva proposta attraverso la quale competere per affermare le migliori scelte per Capoliveri e per tutta l’isola d’Elba.
Capoliveri centro storico