Ieri sera abbiamo assistito al quotidiano teatrino: Re Supercafone delle Bandane I° (e speriamo ultimo) dopo aver sparato l’ennesima offensiva cazzata sul ruolo del parlamento in una democrazia, provocando l’ennesima reazione di Fini, ha detto, tanto per cambiare di “essere stato frainteso”, e poi – abbiamo saputo – tutto si è chiarito in un incontro tra i due che, a seconda della lunghezza della lingua del commentatore di turno, è stato definito tra l’amichevole e il franco. Due considerazioni: a) se uno ripete continuamente di essere frainteso, atteso che al mondo ci sono pure esseri pensanti, o non sa spiegare quello che pensa o più probabilmente è un bugiardo matricolato girafrittate per il quale la verità come la realtà sono concetti mobili e manipolabili; b) ricordiamo cosa significava nei partiti più simili per leaderismo, culto della personalità e assenza di democrazia al PDL (cioè quelli permeati di stalinismo) un “franco confronto”. Andava bene se uno dopo essersi francamente confrontato non finiva in un gulag, strumento rieducativo di cui il nostro ancora non dispone, ma non poniamo limiti alla Divina Provvidenza... Ciò doverosamente premesso, al termine di un’altra giornata vergognosa per il nostro Paese, che sul testamento biologico ha fatto un'altra scelta contraria al sentire europeo, dimostrando di andare a rimorchio, a proposito di sparacazzate, di sbalestrati e vaporosi pastori tedeschi, e di risultare ostaggio politico di un minimo stato teocratico che contiene territorialmente, ci è scappato da pensare che così continuando una questione riusciremo finalmente però a risolverla: quella degli extracomunitari. Con questa deriva sarà l’Italia intera a porsi fuori della tradizione, della cultura, dell’anima e della dignità europea, e a quel punto gli extra-comunitari di fatto nel nostro paese sommeranno ad una sessantina di milioni e sarà cotto il riso.
senegalese extracomunitario