Morcone è un angolo paesaggisticamente assai suggestivo dell'Elba una delle diverse spiagge che cingono la collina su cui è edificato il borgo di Capoliveri, Morcone è uno dei tanti motori di un'economia turistica che nel salmastro trova il suo sostentamento. Ma c'è chi ha deciso di trasformare a scadenze variabili Morcone in un inferno, con tanto di fiamme. Ragioniamo comunque di un figlio di un demone minore a abietto, che per la sesta (6^!) volta in poco più che due anni ha cercato con la viltà che marca gli incendiari di attaccare gli interessi della famiglia Geri-Boldt che da decine di anni gestisce un'attività ricettiva. Questa volta a bruciare, nella notte tra lunedì e martedì (per la precisione tra le 3 e le 5.30), è stata una imbarcazione in vetroresina modello Boston Walley che appena domenica era stata spostata per dei lavori da compiere dal parcheggio dell'Hotel a quello pubblico. La scoperta del sesto incendio metodologicamente mafioso compiuto nella località più martoriata (ma anche nel resto del comune di Capoliveri "l'abruciatina" è troppo ritornante) è stata compiuta al mattino quando chiamare i Vigili del Fuoco non serviva più, ed i rilievi sono stati compiuti da un Carabiniere giunto dalla locale stazione. Certo niente a che vedere per gravità dei danni subiti ad almeno altri tre episodi in cui le fiamme oltre che devastare auto mezzi e strutture dell'azienda minacciarono pure di mandare al Creatore anche chi vive per dodici mesi l'anno in hotel: i gestori (che hanno anche due bambine di pochi anni e pochi giorni), ma un episodio comunque grave perché marca una crescente "strafottenza dell'impunità" del mascalzone/i che continua/no ad incendiare. In altre occasioni abbiamo visto operare a Morcone in pratica tutte le Forze dell'Ordine dell'Isola ed è dichiaratamente singolare che forze di Polizia che su altri fronti presentano sempre dei report annuali molto migliori della media nazionale per quanto riguarda la scoperta degli autori dei reati, sullo specifico versante degli incendi dolosi, anche gravissimi che hanno martoriato l'Elba veda tanti fascicoli ancora aperti. Eppure, tornando al caso Morcone non crediamo a questo punto siano migliaia (e neppure centinaia o decine) quelli che possono essere i portatori di una tanto pervicace mentalità persecutoria nei confronti dei Geri-Boldt e che contemporaneamente abbiano avuto la logistica possibilità di entrare in azione a Morcone e farla franca per una mezza dozzina di volte. Certo è che a questo punto sarebbe opportuna una risposta della comunità che si esprima oltre le reiterate espressioni di solidarietà. Qualcosa occorrerà inventarsi, ad esempio partendo dalla necessità di monitorare non solo la proprietà oggetto dei continui attacchi, ma pure lo spazio pubblico circostante, lo scriviamo pur essendo convinti che le telecamere vadano usate con molta parsimonia e nei casi di effettiva “sensibilità”. Come quello di Morcone, appunto. (foto di repertorio: effetti di uno degli incendi di Morcone)
incendio morcone 07 8