Un veliero di 24 metri sequestrato per contrabbando, Tre natanti da diporto e 10 motori non coperti da assicurazione obbligatoria, 90.000 litri di gasolio per la pesca destinato di contrabbando ad usi privati, 36 reti e attrezzi per la pesca a strascico e da posta sequestrate in flagranza, 19 persone in pericolo di vita soccorse in mare (di cui all’Isola d’Elba), -12.859.000 euro evasione all’ici e 730.000 euro di altre imposte su 1553 posti barca non accatastati né dichiarati ai comuni costieri, 2 discariche di rifiuti stoccati e 10 persone denunciate. Questi sono i principali risultati dell’attività di servizio svolta dalle 12 unità navali del Reparto Operativo Aeronavale di Livorno nel corso del 2011, a seguito dell’effettuazione di 800 missioni a mare, percorrendo 9.000 miglia di crociere con il fermo e l’ispezione di 2.200 natanti da diporto di vario tipo, con la scoperta e la verbalizzazione di 400 irregolarità di natura amministrativa e penale. In particolare, gli interventi a mare hanno fatto emergere i seguenti casi più rilevanti: - a Porto Santo Stefano (GR), un’imbarcazione a vela di 24 metri battente bandiera delle Isole Cayman, del valore di 2.500.000 euro, introdotta, ad uso commerciale, da un cittadino comunitario per conto di una società extra-europea e successivamente importata senza sdoganarla e versare i diritti di confine dovuti per circa 500.000 euro; - al largo dell’Argentario, due yacht con bandiera italiana intestati a due società di noleggio erano utilizzate in realtà per fini privati dai soci contitolari delle quote, assieme a parenti ed amici; per questo motivo, i 90.000 litri di gasolio a prezzi ridotti caricato nel serbatoio per finalità commerciali, ma in realtà destinato per scopi personali, sono stati sequestrati per contrabbando di 33.000 euro di accise non pagate; pagina 1 - entro 3 miglia dalla costa 18 pescherecci sono stati sorpresi ad effettuare la pesca a strascico illegale, per cui si è proceduto al sequestro delle reti e delle attrezzature di bordo ed all’irrogazione di pene pecuniarie per 45.000 euro; - 3 natanti da diporto e 10 motori non coperti da assicurazione obbligatoria per la circolazione sono stati sequestrati; - 5 marinai impiegati a bordo di lussuose imbarcazioni erano “lavoratori in nero”, per cui sono scattate le maxi sanzioni da 1.500 a 12.000 euro per ciascuno a carico dei Comandanti di bordo/armatori; - 25 omessi pagamenti di canoni speciali RAI per apparecchi televisivi montati su imbarcazioni/navi adibite ad uso esclusivamente commerciale, per una sanzione iniziale pari a 3.000 euro a cui va ad aggiungersi successivamente l’evasione quantificata dall’ente RAI; - 450 controlli del possesso/noleggio d’imbarcazioni di lusso (di cui 104 con un valore commerciale compreso tra 500.000 e 1.000.000 di euro) nei confronti di imprenditori, liberi professionisti e personaggi del mondo dello sport di varie parti d’Italia, che sono stati segnalati ai Reparti competenti per la verifica della posizione fiscale; - oltre a questo, effettuati 7 interventi di soccorso ad imbarcazioni in difficoltà, grazie ai quali 19 persone sono state tratte in salvo a terra. Ad esempio, vicino a Portoferraio il 22 luglio, cinque subacquei ( tre istruttori e due allievi) si erano dispersi in quanto trascinati da una forte corrente presso l’Isola di Palmaiola, ma dopo febbrili ricerche sono stati individuati ed issati a bordo della vedetta del Corpo intervenuta; altre cinque persone su un pedalò a causa di un vento forza 5 stavano per affondare a seguito dello scontro con la scogliera nel Golfo di Procchio (I.la d’Elba), ma sono stati raggiunti in tempo e portati a riva. La salvaguardia della vita umana in mare è il primo compito di tutte le genti di mare, civili e militari, per cui ogni volta che si verifica un allarme o un emergenza per un mezzo in difficoltà di navigazione, le unità navali della Guardi di Finanza più vicine mettono al primo posto l’intervento di soccorso da attuare il più rapidamente possibile, sempre e comunque in presenza di qualsiasi condizione meteomarina. Questo è avvenuto per le 7 operazioni di soccorso dello scorso anno, come pure la notte del 13 gennaio scorso quando il Guardacoste “Apruzzi” di Porto Santo Stefano ha percepito sulla radio di bordo i problemi della nave Costa Concordia naufragata all’isola del Giglio, per cui si è immediatamente recato sul posto a coordinare le operazioni di salvataggio dei passeggeri. Nel contempo, a terra sono stati sviluppati servizi di vigilanza nei porti e lungo la costa, ai fini del contrasto dell’evasione fiscale e dell’occupazione abusiva di spazi demaniali, scoprendo che: - nei porti turistici di Rosignano (LI), Punta Ala e Porto Santo Stefano (GR) erano funzionanti 1.553 posti barca realizzati su porzioni di pontili o banchine, con attrezzature per gli approdi ed allacciamenti ai servizi idrici ed elettrici, che però non erano stati ancora inseriti nel catasto (categoria D/8 degli immobili a destinazione speciale), per cui sfuggivano all’applicazione dei tributi statali e locali. Per questo motivo, i proprietari dei posti barca in argomento sono stati verbalizzati ai fini del pagamento di 12.859.000 euro di imposta comunale sugli immobili – ICI, nonché di 722.000 euro di tassa rifiuti solidi urbani e 8.000 euro di imposte regionali sulle concessioni demaniali marittime. Questa in realtà è l’ultima tranche del più ampio piano di controlli che ha riguardato tutti i porti turistici del litorale toscano, presso i quali sono stati controllati 3.915 posti barca non censiti nel catasto ufficiale, con conseguenti recuperi fiscali di 43.700.000 euro complessivi; - a sud di Livorno, uno stabilimento balneare abusivo con 92 ombrelloni e sedie a sdraio era stato aperto su suolo demaniale, per cui è stato chiuso e fatto oggetto di denuncia all’Autorità Giudiziaria; - ad Orbetello (GR) e Livorno, due discariche abusive sono state create stoccando 620 tonnellate di rifiuti speciali pericolosi (tra cui pneumatici, vernici, materiali infiammabili e demolizioni edilizie, ecc.) per cui 10 persone sono state denunciate alla magistratura e 37.000 euro di evasione della c.d. “ecotassa” regionale sono state addebitate.
Motovedetta Guardia di Finanza