La Segreteria della CGIL del Comprensorio Piombino-Val di Cornia-Elba, nei giorni scorsi ha denunciato ai propri iscritti e all’opinione pubblica un episodio di irregolarità amministrativa che riguarda un dirigente sindacale non elbano, sul quale potrebbe configurarsi una eventuale responsabilità penale. Su questa spiacevole vicenda umana, sulla quale, dunque, il sindacato ha preso gli opportuni provvedimenti, sono in corso rigorosi accertamenti per avere chiara la situazione. Trattasi di cose che possono verificarsi in qualunque gestione amministrativa, compreso i Comuni, ove il singolo individuo deve rendere conto all’organizzazione o all’ente a cui appartiene, per pagarne le conseguenze se emergono elementi negativi. La questione ha provocato, inopinatamente, uno squallido e forsennato intervento dell’Assessore ( aggiunto ) Riccardo Nurra, del Comune di Portoferraio, tutto trionfante nell’affermare “che i maneggioni, gli ipocriti, gli approfittatori” non stanno “solo da una parte“ (la sua ?), il quale ne approfitta per scaricare una serie di insulti contro il Sindacato e i suoi iscritti. A tale proposito è edificante l’affermazione sul finanziamento di “gite in autobus gratis ( merenda compresa… ) a chiunque voglia partecipare a scioperi e manifestazioni”… L’offensivo giudizio espresso da questo personaggio, sulla funzione del sindacato e sull’intelligenza dei lavoratori, i quali lotterebbero solo per fare “gite“ o “merende“, non dimostra che il Nurra possegga un alto livello culturale, né che possa ergersi a moralizzatore. Lo squallore delle oltraggiose affermazioni - inficiate da livore antisindacale – viene accentuato dalla sentenza di colpevolezza che questo Assessore emette contro un sindacalista inquisito, il quale, non appartenente al noto numero di potenti (che maneggiano tonnellate di “marmellata” senza sporcarsi le mani), può tranquillamente e sommariamente essere condannato dal Nurra, anche senza processo. Non importa se egli (ed è tutto da accertare) non abbia, eventualmente, commesso reati di “ falso in bilancio, corruzione di pubblici ufficiali o gravissima evasione fiscale “. La “umanità“ che l’Assessore riserva ai potenti (rinviati a giudizio o già colpiti da sentenze definitive ), giustificata da “ legittimo sospetto “ contro i Magistrati, si trasforma in disprezzo contro il sindacalista inquisito, perfino con meschini riferimenti al “ suo portafoglio “. Come l’Assessore ben sa i soldi e i portafogli sono “una cosa seria“ e non è di buon gusto scherzarci sopra. Ad esempio, questa Segreteria elbana CGIL ritiene che sia una cosa seria l’indennità di carica cospicua che il Comune di Portoferraio versa al predetto Assessore, per nominare il quale è stato necessario aumentare, in via eccezionale, il numero degli Assessori nella Giunta Comunale di Portoferraio. Per quasi 60 anni gli Assessori gli Assessori del Comune di Portoferraio sono stati 6. Solo recentemente, dalla attuale Giunta, è stato deciso di elevare a sette il numero degli Assessori, consentendo al Nurra di mettere - sia ben chiaro legittimamente – nel suo portafoglio una indennità di carica annuale di circa 40 milioni di lire. Non potevamo risparmiare questi soldi dei contribuenti, considerato che gli altri sei Assessori, tradizionalmente in carica, percepiscono indennità altrettanto pesanti istituite da questa Giunta Comunale, evidentemente per un impegno a “ tempo pieno “ ? Pure i soldi dei contribuenti, cui appartengono anche i nostri iscritti, sono, dunque, una cosa seria,non meno dei contributi volontari che i lavoratori versano ai sindacati e sui quali applichiamo il massimo rigore quando avvengono situazioni spiacevoli, come quella in accertamento. Questa Segreteria elbana della CGIL, considerati gli insulti e le provocazioni che giungono da certi Amministratori Comunali, i quali dovrebbero occuparsi di ben altro, assicura che continuerà e aumenterà il proprio impegno per verificare come vengono usati i soldi di noi contribuenti. Nel frattempo vogliamo sperare che l’Assessore Nurra abbia riflettuto su quello che ha detto contro il Sindacato e voglia rimetterci le formali scuse, per rendere giustizia a tutti i sindacalisti che sono impegnati nell’attività sindacale, pochissimi con una necessaria giusta retribuzione e molte migliaia a titolo gratuito (cioè senza “ indennità di carica “).