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A Sciambere per il padre di Cosimo

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : sabato, 14 febbraio 2009

Caro Direttore, caro Sergio, leggo sempre con grande interesse e attenzione i tuoi A’ sciambere (a proposito, ma che vuol dire? L’ho anche cercato su Google…). E come sempre mi divertono e mi fanno riflettere. Questa volta però non capisco…citare alcuni ex radicali, pentiti e arruolati nel partito dello scontro di civiltà o nelle truppe trasversali del Vaticano, per prendersela proprio con coloro grazie a cui certi temi sono entrati nel dibattito politico (aborto, divorzio, Coscioni, staminali, libertà di ricerca scientifica, Welby, libertà di cura, laicità dello stato). Sarei tentato di controbattere ricordandoti come e dove sono finiti noti ex-compagni, ma sarebbe fin troppo facile (e triste…). Giovanni Losurdo Caro Giovanni Per quel che riguarda i tuoi dubbi semantici ti invierò (come farò con Rita che mi pone la stessa domanda) in privato il link con il pezzo di qualche tempo fa in cui si spiegava (per la terza o quarta volta) cosa significa e come nasce "A Sciàmbere", espressione idiomatica storico-etilico-minerario-linguistico-piaggese, che per brevità qui tradurrò in "vagare (anche figuratamente) senza costrutto", questo per evitare che in qualche centinaio mio scrivano: "Un'altra volta torna?" con l'espressione afflitta da madonna dei dolori che fa mia moglie quando mi sente raccontare per la decima o centesima volta lo stesso aneddoto. Mi pare oggettivamente che abbiamo due visioni diverse del Partito Radicale italiano (senza alcun merito togliere a singole figure come Bonino, Coscioni, Welby etc). La mia inimicizia verso l'establishment radicale ha radici molto lontane che affondano in un soggiorno (nel senso di stanza) romano, in cui ebbi la fortuna di conoscere ed ascoltare per un paio di pomeriggi quasi interi il purtroppo prematuramente scomparso Pippo Caputo, ordinario di diritto canonico e Vice-Rettore dell'Università di Bologna (fu lui che tenne la prolusione del cinquecentenario), nel caso di specie ex-membro (dimissionario) della segreteria nazionale del Partito Radicale, che in quella occasione mi raccontò delle cose terrificanti sugli usi e costumi di quel partito, roba che poi in parte rilessi sul suo libro "La Rosa Tatuata" per il quale non mi pare Pippo ebbe a soffrire ritorsione giudiziaria alcuna. Nessuno vuol togliere ai radicali il merito di aver "agitato" problemi, aver stimolato la riflessione delle persone ma battaglie come quella referendaria sul divorzio o quella per una legge sull'interruzione di gravidanza se non si muoveva la (allora sì) macchina da guerra del PCI non si batteva un chiodo, chi ti scrive, credimi, quelle faticosissime campagne se le è sciroppate, sopportando anche "inarreggibboli" atteggiamenti da mosca cocchiera di una serie di elementi che nell'occasione volevano insegnare a babbo come si pipa. Scusami se non so scindere la mia anima libertaria da quella comunista (meglio però, che chi ha proceduto in tal senso ha creato dei mostri) ma quando si parla di etica e libertà della scienza dopo il Galileo del comunista Brecht (.. non posso calcolare le traiettorie dei corpi celesti spiegando parimenti i voli delle streghe sui manici di scopa, né la somma degli angoli interni di un triangolo può variare a seconda degli interessi della Sacra Curia) mi vengono in mente i nomi di Berlinguer (Giovanni) e Margherita Hack due comunisti non per caso. Scusami se non so ricondurre ad un quadro di vera utilità per la worker-class (di cui fai parte come ricercatore a pienissimo titolo) le saltimbancate di un tanghero come Giacinto detto Marco Pannella (mentore di quell'insipido uomo senza qualità che chiamano Rutelli), che alla prova dei fatti, cercando cittadinanza ora a sinistra ora a destra, può vantare la stessa coerenza politica di un Dini o di un Mastella (e merita secondo me lo stesso rispetto, cioè nessuno). Quanto alla "lista" dei passati a destra temo, Giovanni, di poterne compilare una assai più lunga di quella che mi proporresti e sicuramente la stilerei con una dose di incazzatura maggiore della tua, anche perché a tempo debito nelle assemblee in cui giganteggiavano queste mezze-seghe mi prendevo regolarmente del "revisionista" quando non del "traditore della classe operaia" proprio io, cazzo, figlio di cavatore. Tu sapessi che conati di vomito mi prendevano (e non sono ancora del tutto guarito) a sentire la nuova versione padronale dei Ferrara, Paolo Straccio Liguori, Vertone, Adornato, e diecimila altri. Non c'è compensazione né contrapposizione: i sopracitati ex-comunisti insieme ai pre-citati ex-radicali fanno parte di un unica schiera, loro tutti insieme sono più "mortadella" del mai abbastanza rimpianto Prodi, perchè è palmare che li puoi alla bisogna affettare pagandoli un tot. La coerenza Giovanni è ancora una virtù e siccome sei una persona perbene sono sicuro che cercherai di insegnarla a Cosimo e successivi/e, il cui esistere ci impone di seguire "la musica ribelle" di Finardi "che ti urla di cambiare, di mollare le menate e di metterti a lottare" anche qui e ora, così e semplicemente, perché la prima cosa che dobbiamo fare e spidocchiare il loro futuro, pulirlo dalle meschinità fatte persona, dagli egoismi, pensare di dare loro una scuola degna di tale nome, di lasciare loro un ambiente vivibile in cui possano a loro volta trascorrere un'esistenza di dignità e lavoro. E' dura lo so, ma pensa un po' che nemmeno troppo tristi e pessimisti ci possiamo concedere di essere, e non perché "il nostro piangere fa male al re" ma perché ad intristirsi ci si ammoscia, e non è il caso. Un abbraccio


cosimo per obama

cosimo per obama