Da principio volevano entrare tutti: sembrava che avessero trovato il tesoro del Conte di Montecristo. E per chi entrava si parlava di ricchi emolumenti, di prospettive favolose. Ma Giuliano Fuochi, che era stato nel Consiglio di Amministrazione precedente, dovette pensare che i nuovi arrivati non avevano capito nulla, e credette bene di dimettersi. Parliamo del Consorzio GAL LEADER II dopo che, con l’avvento della Giunta Febbo alla Comunità Montana, lo staff che lo aveva creato e portato avanti era stato fatto fuori (cfr. “Elbareport” n. 230). Quelle dimissioni sembrarono un caso strano: Fuochi era stato l’artefice del ‘ribaltone’ che aveva fatto emergere la stella di Febbo (cfr. ibidem); doveva trattarsi di un malessere passeggero. Per un anno i nuovi amministratori, come previsto, hanno tirato avanti più o meno senza fare nulla; poi, di colpo, una recrudescenza del male: presentato il bilancio (guarda il caso) si dimette Mancuso (la donna più ‘incaricata’ dell’Elba, roba da fare invidia all’Antonio Galli dei tempi migliori: pare che, quando entra in un cinema, mettano subito fuori il cartello “Solo posti in piedi”, perché le poltrone le piglia tutte lei); si dimette Foti (il direttore-responsabile provinciale di Forza Italia), si dimette Sergio Cavaliere (senza macchia e senza paura, almeno fino a quando non ha letto il Bilancio). Dove è andata a finire quella bella figura del Comandante che affonda con la nave? Vogliamo dire che la Tempesta-Maria Grazia Mazzei ha messo a nudo le falle prodotte nella navicella arenatasi per l’incauta navigazione dei nuovi amministratori? La metafora marittima ci evoca, però, un illustre precedente: già il comandante Grittini, qualche anno fa, dopo aver perso le elezioni a sindaco di Campo nell’Elba, si era clamorosamente dimesso da leader dell’opposizione; ma si sa, Grittini è persona delicata e attenta. Poi, sempre dal Consiglio Comunale di Campo, si è dimesso Giancarlo Galli (altro candidato sindaco ‘bocciato’); si sono dimessi Soria e Avellino, che pure erano ‘vincitori’. Si è dimesso Magnani dalla Confesercenti. Si è infine dimesso Febbo, irrevocabilmente. Insomma all’Elba è fiorita la cultura delle dimissioni: caso stranissimo in Italia. Tuttavia, ad un attento esame, tutti i personaggi citati hanno un elemento in comune: in un modo o in un altro sono entrati a contatto con Piero Landi. Appena questi è entrato al GAL LEADER II si è dimesso Fuochi, poi Mancuso e Foti e Cavaliere (e Landi stesso). Grittini e Giancarlo Galli erano candidati sindaco per la lista di Landi; e Soria e Avellino sedevano nello stesso Consiglio Comunale in cui stava, e sta, Landi. Magnani era tenacemente rimasto fedele al GAL LEADER II di Landi. Allora è lui che scatena la libido dimissionum! E c’era chi immaginava chi sa quali dietrologie! C’è però il caso di Puppo, dimessosi senza contaminazione (in senso tecnico, s’intende). Potrebbe essere l’eccezione che conferma la regola. Ma c’è chi giura che la moglie, stanca di vederlo andare in su e in giù a Marciana Marina, gli abbia cucito un’immaginetta di Landi dentro la fodera del giubbotto di renna; e lui, dopo un po’, s’è dimesso. Se l’epidemia si diffonde, fra poco ci sarà un ricambio dell’intera classe politica elbana. E chi dovremo ringraziare del grande rinnovamento, se non Piero Landi? La Primula Russa (noi no) PS .,;.:-‘”!?[] : aggiungiamo dei segni d’interpunzione, nel caso Grittini voglia correggere il testo…
mare cavalloni e risacca