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Porto di Marciana Marina: paralisi oggi e privatizzazione domani

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : domenica, 11 gennaio 2009

La Giunta Ciumei ha avviato un procedimento amministrativo per la revoca della concessione per i pontili del Circolo della vela nello specchio acqueo portuale non pianificato ed ha approvato in Consiglio Comunale una delibera che in sostanza dice che le decisioni future saranno prese con la redazione del Piano regolatore portuale, mentre quelle immediate per assicurare la sicurezza e la gestione del porto sono delegate alla Giunta. In questo quadro, le piccole polemiche di paese contano poco, andiamo alla sostanza dei problemi, facendo il quadro della situazione e individuando due questioni fondamentali: presente e futuro del porto. SITUAZIONE ATTUALE Piano Strutturale e Regolamento Urbanistico di Marciana Marina prevedono la realizzazione di infrastrutture solo nella metà dello specchio acqueo portuale davanti alla banchina di viale Margherita, mentre non la consentono nella metà adiacente alla diga foranea. Il Piano di Indirizzo Territoriale della Provincia e il Masterplan dei porti della Regione stabiliscono che all'interno del porto possano essere realizzate strutture leggere di scarso impatto ambientale per ospitare 350 posti barca e che, allo stato delle cose, dovranno essere realizzate davanti a Viale Margherita. Invece, la situazione attuale è caratterizzata dalla occupazione dell'intero specchio acqueo con boe e pontili galleggianti installati con concessioni demaniali e gestiti da soggetti diversi (per la maggior parte dal Circolo della Vela e per il resto da privati): PRESENTE DEL PORTO La decisione della Giunta di destra di negare il rinnovo al Circolo della Vela della concessione dei pontili destinati alle imbarcazioni più grandi in testa alla la diga foranea, con l'intenzione (non ufficializzata in Consiglio ma poi spiegata in discussioni e incontri più o meno privati e/o riservati), di sostituire questi pontili con altri gestiti direttamente dal Comune. Una decisione che è sbagliata nella forma e nella sostanza. Nella forma perché questi indirizzi dovevano essere esposti chiaramente al Consiglio Comunale invece di chiedere una delega in bianco con una delibera priva di significato amministrativo, contraddittoria sul piano politico e che mortifica la funzione democratica del Consiglio stesso. Nella sostanza perché le decisioni che si vorrebbero assumere sono probabilmente illegittime rispetto al Codice di Navigazione e alla Legge urbanistica regionale e sicuramente darebbero luogo ad un conflitto giuridico davanti al TAR e al Consiglio di Stato, tale da bloccare ogni iniziativa in questa area del porto. Blocco che andrebbe ad aggiungersi a quello provocato dall'improvvido imbonimento di inizio stagione che ha avuto come conseguenza il sequestro e quindi il blocco di un'altra importante area portuale. La Lista Civica ha proposto il mantenimento dello stato di fatto, di avviare in Consiglio il procedimento per la redazione del Piano Portuale e di chiedere alla Regione di valutare la possibilità di mantenere le strutture esistente nell'ambito delle norme di salvaguardia. Nelle more delle procedure necessarie per avviare tali procedimenti abbiamo proposto un ampliamento della concessione demaniale del circolo con la traslazione dei pontili di alcune decine di metri in modo da farli rientrare nell'area portuale pianificata. Queste proposte non ci trasformano negli avvocati difensori del Circolo della Vela: siamo stati fortemente ed apertamente critici (quasi sempre da soli) sul ruolo svolto dal CVMM nel porto e siamo oggi ancora di più convinti che l'attuale sistema di gestione del porto vada profondamente rivisto. Ma in questa delicata fase di transizione non è opportuno aprire contenziosi senza aver discusso e tantomeno deciso degli assetti futuri del porto, perché questo avrebbero l'unico effetto pratico di mettere a rischio le strutture esistenti e di compromettere la presenza delle imbarcazioni più grandi nella stagione estiva con gravi e negative ricadute economiche per tutta l'economia del paese. FUTURO DEL PORTO La delibera approvata dice che è necessario adottare il Piano del Porto senza il quale non sono possibili interventi strutturali. E' la posizione che abbiamo sostenuto da anni ed ignorarla ha fatto fallire ogni iniziativa e progetto ispirati invece alla legge Burlando e portati avanti sia dal Comune che da privati che dallo stesso Circolo Velico, è la posizione che ci ha fatto organizzare convegni e incontri con gli assessori provinciale e ai trasporti. Non era la posizione del centrodestra, né del circolo velico, né della cooperativa locale. Prendiamo atto che tutti ora ammettono che avevamo ragione, ma intanto si è perso tempo ed energie. Vedremo come la giunta di destra vorrà gestire la (obbligatoria per legge) partecipazione dei marinesi alla stesura del Piano Regolatore Portuale e valuteremo senza pregiudizi. Per ora rimaniamo ai documenti ufficiali come il Piano triennale delle opere approvato nell'ultimo Consiglio Comunale dove si dice chiaramente che il porto verrà realizzato con un project financig. Tradotto in italiano significa che tutto il porto verrà realizzato e gestito da un soggetto privato. La Giunta Ciumei ha detto formalmente: vogliamo privatizzare tutto il porto, l'ha scritto nero su bianco e lo ha fatto approvare dal Consiglio. Un provvedimento grave che non era inserito nel programma elettorale e sul quale la Giunta non ha ricevuto nessuna delega dagli elettori: è necessario che la popolazione sia informata e possa esprimere una opinione che l'Amministrazione ha il dovere di recepire. Il porto è un ghiotto boccone e non ci sembra un caso l'improvviso amorevole interesse che dimostrano padrini e madrine politici continentali per quanto succede a Marciana Marina. La Lista Civica ritiene che il porto debba rimanere pubblico e avanza una proposta alternativa che ha anch'essa, purtroppo, un nome inglese: "in house providing" ma un significato completamente diverso. E' un modello di gestione dei pubblici servizi (che la Giunta Ciumei ha già proposto e approvato per la raccolta differenziata dei rifiuti) che il Comune può adottare attraverso un proprio organismo, ad esempio una società partecipata della quale detiene la totalità del pacchetto azionario, aperta al finanziamento di soggetti privati e che potrà essere affidata in senza l'obbligo del concorso pubblico. Un affidamento che inevitabilmente andrebbe a privilegiare gli operatori portuali, dal Circolo velico agli altri operatori, eventualmente consorziati in cooperative, e ad altri chiamati ad avanzare proposte per la gestione del porto. Si eviterebbe così una privatizzazione-colonizzazione e il porto resterebbe in mani marinesi. SERVE UNA CONFERENZA PUBBLICA DEL CENTROSINISTRA Crediamo che le forze del centrosinistra non possano permettersi di fronte al Paese né il lusso del silenzio e dell'astensione, né quello della polemica sterile. Tantomeno possono accettare le proposte della Giunta che quando attuate provocherebbero oggi la paralisi del porto e domani la sua privatizzazione. DA Partito Democratico e Sinistra Marinese ci aspettiamo proposte concrete, proponiamo di confrontarle con le nostre in una conferenza pubblica che Lista Civica e i partiti del centro-sinistra dovrebbero e potrebbero organizzare in tempi brevissimi.


marciana marina panorama barche

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