Con il voto positivo di giovedì dei Consigli Comunali di Portoferraio e del Giglio sono cinque i Comuni che hanno aderito all’Unione dei Comuni Speciale della Comunità di Arcipelago; poichè di questi Comuni fa parte la stragrande maggioranza dei cittadini ebani, il nuovo Ente comprensoriale è virtualmente nato, in attesa che anche Capoliveri aggiunga il proprio sì nei prossimi giorni. Con un atto di responsabilità, 6 Comuni su dieci, rappresentativi di oltre il 75% della popolazione dell’Arcipelago Toscano (24600 abitanti su 32500) hanno dunque deciso di dare continuità ad una esperienza unitaria che, negli ultimi anni, ha mosso circa 20 milioni di euro di investimenti per il territorio, contribuendo a far crescere la cultura di una necessaria e ulteriore semplificazione amministrativa. Ciò anche in accordo con Categorie economiche ed il vasto mondo dell’Associazionismo che, non a caso, si erano espressi nei mesi scorsi, per la continuità di un’esperienza amministrativa unitaria. Sono questi i dati che un centrodestra contraddittorio localmente e regionalmente ha rimosso, un centrodestra con poche idee ma confuse come dimostrano i fatti: An e FI a livello regionale hanno rivendicato la Legge Regionale n°37 come un loro parziale successo mentre la definivano localmente come un attentato agli interesse degli elbani, hanno proposto una ‘vera’ Comunità di Arcipelago, senza però riuscire neppure a concordare un incontro con il competente Ministero amico per vedere se ciò fosse possibile/finanziabile o meno, hanno parlato di Circondario e, come a Portoferraio, proposto di… non fare nulla per chiedere ai cittadini cosa volessero fare. Se si fosse seguita tale linea confusionaria ed irresponsabile oggi saremmo a trattare il passaggio di funzioni e poteri da un Ente unitario elbano alla Provincia di Livorno e preparandoci a costituire un Ente come il Consorzio di Bonifica le cui funzioni passano invece dalla CM alla nascente Unione di Comuni, finanziata sul 2009, va ricordato, con maggiori risorse che nel passato. Il qualunquismo di chi parla di ‘poltrone’ (quasi che negli altri, oggi impossibili, Enti da loro proposti non ve ne fossero) si giudica da solo; nonostante questo ‘stile’ demagogico di gran parte del centrodestra locale crediamo vadano perseguite l’unità istituzionale del territorio e la sua semplificazione amministrativa per meglio rispondere alla crisi che non è e non sarà né leggera né breve. Per questo, come movimento di Sinistra Democratica, saremo attenti alle eventuali forme di riconoscimento dei sistemi insulari presenti nel futuro Codice delle Autonomie e ci impegniamo fin da subito, con chiunque sia d’accordo, a promuovere la raccolta di firme necessarie per poter indire un referendum consultivo sul Comune unico per l'Isola d'Elba.
elba nascosta gentini