Firenze- I valori democratici del dialogo, della tolleranza, del rispetto per le diversità devono essere rilanciati a partire dalle scuole. Un opuscolo dal titolo “Per una scuola antirazzista e dell'inclusione” con una copertina colorata dalla quale due gattini, uno bianco e uno nero, ronfano insieme su una comoda poltrona rimandando un messaggio di pacifica convivenza, sarà diffuso nei prossimi giorni in tutte le scuole toscane, dall'infanzia alle superiori. «La Regione - spiega il presidente della Regione Claudio Martini - dedica l'anno scolastico 2008-2009 al dialogo interculturale, alla lotta al razzismo, alla xenofobia, all'antisemitismo e all'intolleranza. Abbiamo scelto questo tema perché nel 2008 ricorreva il settantesimo anniversario del manifesto degli scienziati razzisti e della pubblicazione del regio decreto che, nel 1938, dettò disposizioni per la difesa della razza nella scuola italiana. E' per smontare l'architettura perversa di quei provvedimenti e per consolidare il lavoro che viene svolto su questi temi in molte scuole toscane che abbiamo approvato, nell'ultimo meeting di San Rossore, una delibera che fa proprio il manifesto degli scienziati antirazzisti e i principi per una scuola antirazzista e dell'inclusione». Tutto questo renderà possibile, per le scuole che lo decideranno in piena autonomia, inserire all’interno del proprio piano dell’offerta formativa iniziative di educazione alla cittadinanza, ispirata ai valori, solo apparentemente scontati, della non violenza, della comprensione, dell’accoglienza e dell’amicizia. La delibera fissa anche una serie di indicazioni operative per le scuole, fra cui la predisposizione, all'inizio di ciascun anno scolastico, del piano di gestione delle diversità che dovrà esaminare le criticità e gli obiettivi di sviluppo interculturale in quel determinato contes to. In pratica, ogni quadrimestre le scuole della Toscana devono analizzare le proprie azioni in merito alla gestione delle diversità, alla costruzione di condizioni di dialogo e rispetto delle identità presenti al loro interno, er assicurare condizioni di convivenza e di rispetto di modi di essere, di pensare, di credere. La delibera della Regione Toscana sfrutta la possibilità offerta alle Regioni (decreto del novembre 2005) di dettare indirizzi per il 20% del monte orario obbligatorio. «Un’opportunità colta anche dalla Toscana – ricorda l'assessore all'istruzione, formazione e lavoro Gianfranco Simoncini – che ha definito un'offerta coordinata per le scuole che comprende oltre 25 progetti che, oltre che sul tema antirazzista, spazia dalla salute alla sicurezza, dalla tutela dell'ambiente all'inclusione sociale. Per finanziare questo pacchetto di interventi la Regione mette a disposizione oltre 5 milioni di euro. Le s cuole potranno decidere già da quest'anno e collocare le attività all'interno dell'orario scolastico. L'opuscolo che presentiamo oggi va ad aggiungersi a queste opportunità, fornendo documenti e spunti per la riflessione». Fra le attività finanziate dalla Regione possiamo citare la VI edizione del treno della memoria Firenze-Auschwitz, il progetto regionale di mobilità internazionale, La mostra itinerante "Io non sono razzista, ma..." proposta dalla UNICOOP, la formazione per gli insegnanti sul tema dell'intercultura. Il presidente Martini e l'assessore Simoncini firmano l'introduzione al libriccino che riporta atti e documenti, a partire dal manifesto antirazzista degli scienziati siglato a San Rossore lo scorso luglio, alla Costituzione italiana, dalla Dichiarazione dei diritti dell'uomo alla Carta europea, per terminare con i decreti del 1938 con i quali si precipitava anche l'Italia nel baratro delle discrimin azioni e persecuzioni razziali. «Mai come oggi - spiega l'assessore all'istruzione, formazione e lavoro Gianfranco Simoncini - sentiamo il bisogno di richiamare le giovani generazioni al rispetto di identità, modi di essere, di pensare e credo religiosi diversi. Per questo ci siamo riproposti di far conoscere agli alunni delle nostre scuole i presupposti di una cultura democratica e tollerante, che rovescia le logiche perverse che ispirarono gli atti del regime fascista. E' una cultura che sta alla base della Costituzione della Repubblica italiana e che devono continuare ad informare la civile convivenza per stroncare sul nascere ogni comportamento, sia individuale che collettivo, che minacci il dialogo, l'uguaglianza, la libertà».
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