Dopo l'incontro con Fragai è di nuovo in agenda l'Unione dei Comuni
Scritto da : Sergio RossiPubblicato in data : venerdì, 21 novembre 2008
Le novità intervenute a livello parlamentare, in particolare la recentissima approvazione al Senato di un emendamento al decreto legge n° 154 del 7 ottobre 2008 che prevede che “agli Enti che subentrano nei rapporti giuridici di Comunità montane disciolte sono assegnati tutti i trasferimenti erariali già erogati alle Comunità montane medesime…“ (naturalmente al netto dei tagli operati alle Cm dalle ultime finanziarie), ha fugato il principale dei timori che avevano portato alcuni Comuni dell’ Arcipelago a non approvare il passaggio all’Unione di Comuni prevista dalla LR 37 dell’estate scorsa. Questo fatto ha consentito all’incontro di giovedì 20 Novembre tra il commissario della CM Danilo Alessi, l’assessore regionale Agostino Fragai, il Presidente della Provincia Giorgio Kutufà e gli Amministratori dell’Elba, Giglio e Capraia, di riaprire il confronto su quale Ente comprensoriale subentrerà alla CM, mantendendone le funzioni ed, anzi, incrementandole come previsto dal recente protocollo siglato da tutti gli Enti toscani, Regioni, Province, Comunità Montane e Comuni. Disponibilità della Regione ad approfondire, con i Comuni e l’Unione di Comuni che si profila, le problematiche dell’insularità per meglio intervenire su di esse. La riunione di tutti i Sindaci fissata per sabato prossima in CM, servirà quindi a richiedere formalmente alla Regione Toscana di riaprire i termini della scadenza del 31 ottobre per la costituzione dell’Unione, portandola al 31 gennaio 2009, nonché a prevedere modifiche della stessa legge sul punto riguardante l’unanimità degli Enti aderenti: l’auspicio, come ha ricordato in conclusione il Commissario Danilo Alessi, è che si arrivi questa volta ad aderire tutti, ma consentendo anche l’eventuale costituzione dell’Unione (e i finanziamenti certi garantiti sia dalla Regione che, a questo punto, anche dal Governo) ai Comuni che la condividono. Tutto ciò per evitare di perdere le redini del proprio autogoverno, cosa che avverrebbe con l’inevitabile trasferimento di competenze e funzioni della Cm alla Provincia di Livorno.
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