Caro Sergio Vedrai più sotto che le tue comprensibili preoccupazioni circa l’eccessivo livello delle convergenze tra le tue e le mie valutazioni hanno subito un deciso ridimensionamento. Troppo diverso il nostro background per immaginare un simil modo di pensare e di intendere. Le convergenze, probabilmente, sono per larga parte frutto del comune amore per la nostra terra e delle comuni preoccupazioni per la situazione di degrado che sembra avvilupparla come un cancro incurabile. Non ho alcun titolo, se non quello della comune origine politica, per prendere le difese di Pier Ferdinando Casini, maciullato da una tua analisi sommaria e sbrigativa. Se pure all’interno di un panorama confuso e privo di pulsioni ideali, cosa mai dovrebbe fare questo povero fieul per avere se non la tua approvazione, almeno la tua paterna comprensione? Ha rifiutato l’idea di diluire nel calderone berlusconiano per quel resta (troppo poco, ahimè) della vecchia tradizione democristiana. Altri, come sai, hanno fatto scelte premiali e si sono messi sotto l’ombrello del signorotto di Arcore, ricevendo in cambio qualche buffettone e qualche seggioluccia. Con un Partito ridotto allo sfinimento dalle troppe fughe propiziate dal “nostro”, e con metà classe dirigente trasmigrata altrove, ha retto al dichiarato proposito dell’insofferente Uomo del predellino di cancellarlo dal panorama politico. Ha dichiarato che sarebbe stato all’opposizione e – certo con un bel po’ di vecchia buona scuola democristiana- sta facendo la sua parte, ti posso assicurare, molto meglio di quanto non faccia il PD (vedi vicenda Villari). Non ho nemmeno l’animo del profeta, ma non il solo il solo ad immaginare che proprio su Lui il PD dovrà puntare, se vuole riconquistare la maggioranza del Parlamento e nel Paese. Nisi casti cauti, ci diceva sempre Don Giuseppe, quindi vacci piano con Fierferdi. Torna, invece, l’antica consonanza per quanto leggo su a sciambere di domenica. Neppure io escludo un accordo bipartisan tra poverelli. Una volta si sosteneva che l’Elba era un po’ lo specchio dell’intero Paese. Non a caso qui da noi si fece uno dei primi centro-sinistra. Oggi neanche questo è più vero: l’Elba rappresenta l’esempio emblematico della non politica, del tran tran applicato a problemi che meriterebbero ben altra attenzione e ben altra qualità. Quelli che hanno voluto la distruzione dei Partiti, gongolano perché nel torbido si pesca meglio e si fanno meglio i propri affari. E se i cittadini sono scontenti, chissenefrega. Pino Lucchesi Beh maciullato non direi proprio, non mi conviene, se non altro perché - come si diceva una volta "dalla filosofia alla prassi" - citando Crozza, Pierferdy si sta spostando di fatto pericolosamente a sinistra di Ueltroni, o viceversa Uolter si sta spostando pericolosamente a destra di Pierferdy, alla reconquista del "centro" usurpato da Silvio che shakerando le sue sei P (Populismo, Paura, Perbenismo, Pubblicità, Pidduismo e Puppe all'aria) in una orribile mistura, è riuscito a creare una balena azzurra priva dei valori del precedente bianco cetaceo che almeno, nel mare della certezza democratica, nuotava. Vero è che sorge una domanda immediata e brutale: "ma in quanti cazzo ci stanno in questo teorico centro più affollato di Calcutta?" e sorge qualche più raffinata riflessione sulle conseguenza dello sfarinamento della "middle class" (una volta si sarebbe parlato di un più casareccio "impoverimento del ceto medio") di cui nell'isoletta verde&blu si stanno solo sentendo le avvisaglie, ma alla non-politica, nella quale, a pieno diritto, risiedono tutti gli apprendisti, pure locali, stregoni, non si può poi chiedere più di tanto. Quanto all'accordo tra poverelli di spirito, alle nuove "convergenze parallele", sul fatto che ormai ("into 'o culu alla partecipazione" direbbe Cetto Laqualunque) i programmi di governo locale stanno diventando lacci e lacciuoli di cui è opportuno liberarsi anche formalmente, ti segnalo che la stessa sintonia su quell'A Sciambere, mi è stata rappresentata giusto ieri mattina da due esponenti di Rifondazione. Qualche spiritoso potrebbe chiedersi se deve preoccuparsi più Rifondazione ad essere d'accordo con Lucchesi o viceversa, io credo che non ci sia invece da fare tanto spirito, perché leggo in tutto ciò il profilarsi, oggettivamente preoccupante, di una politica, anche locale, a basso tasso di democrazia.
gioco ottico centro