Caro Sergio "certastampa" Nella tua lunga attività di ottimo e attento giornalista certamente ti sarai arricchito di un notevole bagaglio culturale , quindi noi poveri paria della penna ne approfittiamo per chiederti lumi su questo obelisco realizzato dallo stesso artista degli altri al Molo Gallo ed a quello che impera davanti alla "Gattaia". Che sia anche questo un omaggio all'imperatore, oppure sia un arcaico simbolismo esoterico-comunale per ricordare ai cittadini gli altri monumenti eretti al Puntale, Fortezze medicee, campo sportivo A.Lupi ed altri percorsi isolani? Grazie, il tuo indegno collega "certapenna" A parte la deferenza e i complimenti che suonano (un pelino) ad abbondante presa di culo, trovo stimolante l’accostamento tra le verticalità dell’obelisco piazzato al Molo Elba e le altre "verticalità" di lampioni scapati, cartelli inutili, e soprattutto antenne effigiate nelle foto che ci hai mandato, caro Fabrizio (ops non lo dovevo dire?). Il nostro punto di vista su Ivan Theimer e le sue opere lo abbiamo espresso in due diversi pezzi, uno scherzoso ed uno meno, ed erano punti di vista assonanti. Ivan Theimer è un grande artista, e su questo non ci piove. La sua mostra alla Galleria Demidoff è a dire poco notevole, sicuramente uno dei più importanti eventi espositivi che ha offerto l’Elba negli ultimi anni. Se una critica c’è (e c’è) da muovere al Comune di Portoferraio (capofila di una lunga serie di soggetti pubblici e privati che hanno promosso o contribuito per la realizzazione dell’evento) è quella di aver sparato una cannonata sui passerotti. La mostra di Theimer a nostro parere (ma così la intendono anche i curatori che abbiamo sentito) è infatti di una portata francamente sovraddimensionata rispetto alla informazione locale coinvolta. L’Elba se la poteva giocare molto meglio con i mezzi di informazione nazionale, a patto che il compito fosse affidato a qualcuno che avesse contezza del problema, professionalità ed agganci commisurati (cosa evidentemente non verificatasi). Ma, scusami se non mi soffermo più di tanto sui tuoi lampioni scapati e cartelli in batteria liquidandioli come specchio di ordinaria incuria amministrativa e torno sulle antenne sperando di non atterrarci proprio sopra (sorte che altri credo si meriterebbero di sicuro). Approfitto della tua lettera per ripetere quello che ho scritto in un’altra occasione, e cioè che qualsiasi candidato sindaco che non s’impegnerà a rimuovere a qualsiasi costo quei mostri, (peraltro inutili alla trasmissione delle comunicazioni foniche come spiegava bene Alex nel numero di ieri) vedrà il mio voto con il binocolo, anche se fosse la reincarnazione di Che Guevara. Questo anche per sottolineare che è giusto incazzarsi ed indignarsi (questo è sicuramente l’organo d’informazione che ha dato maggiore spazio alla protesta per le antenne) ma che contemporaneamente alla incazzatura occorre pure agire e fare il possibile per risolvere i problemi. Ci deve pur essere un modo legale, non violento, civile per abbattere quelle brutture per salvare il salvabile al Puntale cementificato ed in altri luoghi. Certo, sono pronto a titolare moralmente quello slargo “Piazza dell’incultura amministrativa”, “Largo della Prepotenza della Giunta” o “Belvedere della Violenza Telefonica” ed a continuare a coprire di contumelie chi amministra e chi amministrerà all’ombra degli osceni pipiritti, ma gradirei anche e di più la costituzione di un vero strumento di contrasto democratico, mettendo anche a disposizione gli spazi di questo giornale. In ultimo l’unico concetto che metta in correlazione Theimer e le antenne che mi viene da esprimere è il seguente: “Possono pure avere organizzato qualcosa di decente come la mostra di Theimer, ma le antenne dimostrano che razza di buzzurri siano nella realta”
statua molo elba
4 antenne puntale luglio 03
lampione scapato
cartelli in batteria