Marchetti, sulla vicenda dei trasporti marittimi nel versante norientale
Scritto da : Sergio RossiPubblicato in data : venerdì, 07 novembre 2008
Quando un politico sbaglia la controparte le cose sono due: o è in malafede, oppure non capisce nulla del mondo che lo circonda. E allora porta la barca sugli scogli. Mi riferisco sia al forte disagio provocato da Toremar nei collegamenti del versante orientale, sia alla cessione delle società locali del gruppo Tirrenia alle regioni. A me risulta come l’unico consigliere che rappresenta la Regione Toscana nel CdA di Toremar, appena venuto a conoscenza dei nuovi orari sulla linea A/3, abbia protestato per la decisione assunta dall’amministratore delegato della società. A me risulta che la legge 169/1975 “Riordinamento dei servizi marittimi postali e commerciali di carattere locale” affida al ministro delle infrastrutture e dei trasporti un ruolo decisivo nello stabilire le linee marittime di collegamento con le isole minori. A me risulta che il PD di Rio Marina, per primo e nel silenzio “assordante” di tutti gli altri, ha denunciato la situazione e, subito, ha interessato l’on. Silvia Velo e l’assessore regionale Riccardo Conti. E, poi, ha scritto una lettera aperta al ministro Matteoli, cioè a colui che ha la delega ai trasporti e, come toscano, dovrebbe ben conoscere i disagi provocati da una cattiva organizzazione dei trasporti marittimi. A me risulta che il Sindaco di Rio nell’Elba sia intervenuto sulla vicenda prima di quello di Rio Marina. A me risulta che le proposte governative per il servizio marittimo pubblico non sono condivise da nessuna delle regioni interessate perché, a fronte di un sussidio che negli ultimi anni è stato sui 18 milioni, oggi sarebbe di soli 8-9 milioni, ed inoltre nessuna previsione di spesa è destinata al rinnovo della flotta. A me risulta che le segreterie nazionali di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti hanno segnalato come, a distanza di oltre un mese dall’ultimo incontro, non ci sia la ripresa del confronto con il governo. A me risulta che se la Regione Toscana rilevasse la Toremar tucour, cioè alle condizioni previste dal governo, noi arcipeleghini non avremmo nessun onore ma tantissimi oneri.
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