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Capoliveri, quasi un'inversione di rotta

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : sabato, 23 novembre 2002

E’ la volta del Piano Strutturale di Capoliveri a passare sotto la lente d’ingrandimento degli ambientalisti del Cigno Verde, che esprimono un giudizio complessivo di sostanziale condivisione per il limitato sviluppo urbanistico (15.000 mc.) e per le novità apprezzabili nei confronti della protezione dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile. Legambiente non manca però di evidenziare alcuni importanti limiti del Piano, in primo luogo “quello di intervenire su un territorio che ha subito l’aggressione di un forte, esteso ed incontrollato abusivismo edilizio che, dagli anni ’70 in poi, ha pesantemente segnato il territorio capoliverese.” Il passato della frequente pratica dell’abusivismo è rimarcato dal documento degli ambientalisti (che pubblichiamo nella sua versione integrale nella rubrica Ambiente) ricordando che “l’abusivismo edilizio è stato così diffuso, generalizzato e capillare, colpendo aree costiere, agricole, archeologiche e di grande interesse ambientale , che il Comune di Capoliveri è uno dei Comuni italiani con la più alta percentuale di richieste dei condoni edilizi per abitante. Comunque – prosegue la nota – prendiamo atto con piacere di una inversione di tendenza, del riconoscimento del limite raggiunto (e superato in estate) nello sfruttamento delle risorse, anche se nel piano sembra mancare una più attenta analisi del consumo idrico e dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani.” Però, fa notare Legambiente, anche le previsioni più condivisibili del Piano non tengono conto degli enormi interventi edificatori dei Piani degli altri Comuni confinanti, Porto Azzurro, Portoferraio, Campo nell’Elba. Questo significa che anche le spiagge che rientrano nel Comune di Capoliveri dovranno sostenere una maggiore pressione di quella preventivata facendo riferimento soltanto al proprio Piano. A questo proposito rimarca ciò che da più parti, e soprattutto nella conferenza della settimana scorsa sulle politiche ambientali organizzata dalla Regione, si fa sempre più pressante: la richiesta di un quadro di indirizzi strategici a livello elbano. “La frammentazione amministrativa – riporta il documento - e l’incapacità di mettere in campo politiche comprensoriali, hanno portato a gravi ritardi nell’applicazione di norme regionali sulla sostenibilità ambientale.” Questi i termini generali del documento di Legambiente che successivamente passa ad analizzare nel dettaglio le singole voci previste nel Piano. In primo luogo si rimarca la necessità di riclassificare la pericolosità dei vari fossi e corsi d’acqua, evidenziando le zone più a rischio quali Mola, Lacona, Lido, Pareti, Morcone, Straccoligno. A Naregno, in particolare, il fosso esondato era stato trasformato in strada asfaltata. Poi si esprime viva preoccupazione per la prevista trasformazione dei campeggi in villaggi turistici, senza particolari norme che ne vincolino la realizzazione, e per gli ampliamenti che si potranno concedere a Residence e Case Vacanze, tenuto conto che il mercato attuale non fa riscontrare una reale necessità. Forti perplessità riguardano anche la previsione di 12 nuove grandi ville da 1.200 mc. l’una, inserite con la manifesta intenzione di attirare VIP nel Comune, richiedendo loro soltanto “l’autosufficienza nel rifornimento idrico e il trattamento dei rifiuti liquidi e solidi”. Legambiente sottolinea con vigore che “sarebbe meglio legare la realizzazione delle ville per ricconi alla bioarchitettura ed al risparmio energetico, alla minimizzazione dell’impatto di queste grandi strutture private sul paesaggio” e infine, rilevata la vena “classista” di questo tipo di orientamento urbanistico, si ricorda che esso è soprattutto in contraddizione con la legge regionale 5/95 che prevede nuove costruzioni solo quando non sussistono alternative al riuso o al recupero di infrastrutture esistenti. La sensazione che traspare dall’intero documento di Legambiente è che comunque ci si trovi di fronte ad un Piano strutturale che permetta una rilettura del territorio di Capoliveri con una nuova sensibilità per i problemi legati alla conservazione dell’enorme patrimonio paesaggistico.


capoliveri panorama 2

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capoliveri panorama 3

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capoliveri carpe diem

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