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A Sciambere della New-Town di Campo e delle merde

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : sabato, 04 ottobre 2008

Caro Sergio, le ultime notizie di compravendita di case Peep a Campo, i recenti scambi di opinioni su Mussolini apparsi su Elbareport, uniti a una casuale omonimia di alcuni personaggi legati alle vicende edilizie campesi e di altri personaggi legati all’epoca del ventennio, mi han fatto mettere in moto la fantasia per un divertente viaggio nel tempo e nei luoghi. Dunque… …I primi quartieri di edilizia popolare fortissimamante voluti dall’ideatore di una nuova urbe campese sono già pronti. La nascita di Enriconia, la nuova città elbana, ci ricorda la nascita recente di un’altra città italiana, quella di Littoria, città laziale sorta al termine della bonifica dell’Agro pontino nel 1932. Trasportando quindi nel tempo luoghi, nomi e omonimie si può immaginare qualche gioco o ricorso del storico. Enriconia muove dunque i suoi primi mattoni. Graziani conta e riconta con il fedele Bottai i futuri abitanti della città, l’ideatore ne vuole di più e sembra non aver fine l’ipotetico confine dell’urbe nuova.. Bottai fornisce diligentemente i numeri e proiezioni demografiche che sembrano adattarsi più per la Cina che per la sessualmente pigra popolazione campese. Finalmente, appena tornati i conti, si è potuti partire per questa non procrastinabile e affascinante avventura urbanistica. Arrivassero mai dei nuovi residenti dove poterli accogliere? Graziani lavora alacremente e personalmente insieme all’architetto Oriolo Frezzotti, già autore del piano regolatore di Littoria, con lui predispone e sceglie i luoghi dove sviluppare i nuovi quartieri popolari; poco più in là ecco sorgere gli ordinati quartieri destinati alle Forze dell’ordine e a poca distanza sorge un’indispensabile speciale quartiere per un distaccamento dei Pompieri di Viggiù. Graziani stesso disegna alcune piazze con gli architetti Duilio Cambellotti e Angiolo Mazzoni, sposta e risposta rotonde e palmizi sino a trovare il giusto equilibrio metafisico tra verde e mattoni. Qui la spoglia ma rettilinea via Roma, appena adornata di futuristica scultura sottomarina, poco più in là la verde via Marconi che offre ombra e frescura fin quando non saranno segati da un’ala d’ingegno del novello urbanista. Poi la Piazza della Fontana, fulgido esempio di futuristico dinamismo acqueo in un anfiteatro di dura pietra granitica elbana. Enriconia crescerà tantissimo e diventerà esempio di intelligente ingombro urbanistico per tutta l’isola. Caro Sergio… ridiamoci sopra perché è davvero inutile piangere sul latte versato. Saluti Paolo Franceschetti Eh vedete cari lettori che il lavoro paga? a furia di massacrarvi con sei anni di "A Sciambere" preceduti da due di "A Ridosso" mi sono fatto una specie di assicurazione sulla vita. E mi viene in mente una battuta di Uberto Lupi in Calata il giorno che Pungiglione (Aulo Gasparri) era stato colpito da una grave malattia (che poi doveva superare). Uberto era molto malato e tra il serio e lo scherzoso mi disse: "Aguanta duro Tardò .. Cesare (Strina ndr) va a giro con la bomboletta, Pungiglione è più di là che di qua, io so' messo male, aguanta duro sennò la razza delle merde s'estingue" Per fortuna la previsione di Uberto era pessimistica, e anche in un giorno come questo in cui la merda titolare della rubrica è a pezzi, salta fuori una eccellente merda avventizia, che non fa rimpiangere l'assente. Sì una volta o l'altra dovremo pure finirla o almeno tirare il fiato, renderci conto che da quasi-vecchietti non si può portare in groppa un peso che metterebbe con il culo a terra un elefante. Ma lor signori non gioiscano, che c'è sempre qualche merda nel luminoso futuro.


Peep Campo 1

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