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UDC: Non e’ una vera comunita’ di arcipelago. Cancellato dallo statuto l’articolo 29

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : sabato, 04 ottobre 2008

E’ piuttosto patetico il tentativo del Pd elbano di interpretare, manipolandolo “ex post”, il voto positivo sulla fusione dei Comuni da parte dei consiglieri di opposizione di Rio Marina. Il tentativo cioè di forzare quel “sì” spiegando che voleva dire no, o almeno “ni”. E’ maldestro il tentativo di mettere insieme due linee che insieme non possono stare. La scelta dei consiglieri di minoranza, che hanno dato al loro “apparato” una lezione di responsabilità nell’esercizio della funzione istituzionale, e la linea del partito tesa solo a difendere l’esistente ad ogni costo, a scapito dell’opinione manifestata su tutti i giornali dagli stessi sindaci pd e di centrosinistra (Peria, Galli, Logi, che del Comune unico non ne vogliono sapere, e sono per le fusioni). Anche sull’Unione dei Comuni nel Pd si fa finta di non capire quel che Alessi – per esempio - ha compreso benissimo. La legge regionale, trasformando la Comunità Montana in Unione dei Comuni, fa fare all’Elba dei notevoli passi indietro, altro che “grande opportunità”. Il rappresentante della Cgil Funzione pubblica, polemizzando con Rio Marina, dice che la legge 37 “permetterebbe per l’Isola d’Elba, Giglio e Capraia di costituire la Comunità dell’Arcipelago”, con tutto ciò che di bello ne consegue. Ma le cose non stanno davvero così. Con questa legge non ci sarà nessuna Comunità dell’Arcipelago. La riforma regionale nega proprio questo obbiettivo, e trasforma la Comunità Montana in una semplice Unione di Comuni, volontaria e priva di finanziamenti statali. Un ente che i sindaci possono creare quando vogliono, e che per funzionare avrà bisogno del finanziamento dei Comuni associati (e dei loro magri bilanci). La Regione, infatti ha già fatto sapere che non garantirà nessuno stanziamento, salvo un contributo iniziale una tantum di 150mila euro (la metà di quanto la Comunità Montana ha ricevuto ogni anno dallo Stato). La Regione ha buttato alle ortiche la nostra Comunità dell’Arcipelago che, in base all’art. 29 del tuel poteva essere istituita come è accaduto per le isole Pontine. La legge toscana cita l’art. 29, ma lo fa per escludere l’applicazione all’Arcipelago toscano. E per evitare equivoci ha disposto che fosse cancellato dallo statuto dell’Unione dei Comuni ogni riferimento all’articolo 29. Le tanto reclamizzate gestioni associate, poi non sono per ora quel toccasana sbandierato dai supporter della Regione. E non sono una novità. Oggi ne funzionano (si fa per dire) una certa quantità, ma nessuna ha dato buona prova di sé, tanto che la Regione stessa ha più volte minacciato la revoca dei contributi. E poi chi risponde ai cittadini di eventuali inefficienze? Comunque, per quanto riguarda la semplificazione amministrativa dell’Elba, per partiti, sindacati e politici vale l’invito del sindaco Bosi al Pd: se il Comune unico è davvero un loro obiettivo lo inseriscano nei loro programmi. E si mobilitino con i loro iscritti presso gli elettori. Altrimenti la smettano di usarlo come un alibi per difendere l’inerzia. Il tempo delle chiacchiere a vuoto è scaduto.


comune di Rio Marina

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