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Chiusa la storia della "pedana" marinese

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 26 settembre 2008

L'Amministrazione Marinese: Quella terrazza non si farà Avete fatto, come al solito, un gran polverone per nulla. O meglio: un polverone strumentale per creare un problema inesistente e per addossare alla giunta colpe che non ha, accusandola di aver elaborato un progetto per distruggere paesaggisticamente il Cotone. Al riguardo vi sono state date risposte circostanziate che non avete capito o avete fatto finta di non capire. Ora chiedete una risposta secca. Eccola, sperando che la facciate finita, una volta per tutte. L’Amministrazione è contraria al progetto privato così com’è stato da voi presentato alla stampa e all’opinione pubblica. Avrebbe il merito di lasciare libera da tavoli e ombrelloni la stupenda prospettiva che va dalla torre ‘Brugioni’ al palazzo ‘Balestrini’ e oltre, ma creerebbe un insostenibile ingombro che, specialmente da sud-ovest, precluderebbe parzialmente la vista dell’insenatura e degli scogli. Inoltre, i materiali proposti non sono adatti. Qualsiasi decisione in merito spetta ovviamente agli organi tecnici, ma abbiamo ragione di ritenere che il suddetto progetto si fermerà già al primo ostacolo, cioè al vaglio dell’architetto Alessandro Mrakic, responsabile dell’ufficio tecnico comunale. Che da voi – lo sottolineiamo – è stato aggredito con una diffida scritta la quale si configura a tutti gli effetti come un inqualificabile atto intimidatorio. Ora dovete avere la correttezza e l’umiltà di chiedere scusa a più soggetti: all’architetto Mrakic per aver usato verso di lui parole indecorose; all’Amministrazione per averle scientemente attribuito un progetto che non ha mai avuto; alla cittadinanza e ai lettori per aver loro propinato una solenne bufala. Andrea Ciumei Lista Civica: Pedana del Cotone: non si farà: questione chiusa. Parliamo d'altro, però La pratica edilizia per l'installazione della pedana non sarebbe mai dovuta iniziare, né arrivare all'esame della Commissione Comunale, né a quello della Soprintendenza. Recita l'art. 19 comma 3 del Regolamento Edilizio Comunale: che chi presenta la domanda "Se non è proprietario dell'area deve allegare una dichiarazione di assenso della proprietà". Siccome in questo caso l'area su cui insisteva l'intervento, cioè gli scogli del Cotone, non sono di proprietà dei richiedenti e siccome alla pratica non è allegata alcun dichiarazione di assenso del Demanio questo significa che la domanda non poteva essere accettata in questa forma. Il precedente responsabile dell'Ufficio Tecnico ha sbagliato ad avviare l'iter procedurale e il nuovo responsabile deve interromperlo. Nonostante che da un anno fosse in corso una pratica edilizia che investiva una questione di grande interesse storico e paesaggistico l'Amministrazione non ha sentito la necessità di aprire un pubblico dibattito fino a quando non è stata costretta ad esprimersi per rispondere alla raccolta di firme, alle prese di posizione delle forze politiche, agli articoli della stampa. E nell'ultima dichiarazione il Sindaco dichiara che era stata fatta una valutazione dei possibili vantaggi e dei possibili danni di questo intervento. Quindi ne avevano anche parlato tra loro. Non spenderemo altre parole su questa questione, ci sono ben altri problemi sul tavolo di cui parlare. A partire dai lavori per il parcheggio di san Pietro che sono ormai fermi da quattro mesi. Lista Civica per Marciana Marina Elbareport: Meglio così, non se ne poteva più E' vero che i giornali qualcosa debbono pur scrivere ogni giorno, e talvolta le polemiche politiche anche se noiose, tornano ottimamente utili ad allungare il brodo, ma salutiamo la conclusione di questa vicenda che era montata tanto da provocare una smisurata espansione dei cotoni. Forse il miglior commento finale lo ha fatto un certo Fausto che ha scritto lapidariamente su Camminando: "Finalmente il Ciumei ci dice come la pensa lui e la sua giunta....ci voleva tanto!" Fosse giunta un po' prima la manifestazione del pensiero del comune, in maniera esplicita e secca si sarebbero risparmiate (giuste) preoccupazioni marinesi e foreste, ironie lucchesi etc. etc.. Nella comunicazione istituzionale meglio lo stile chiaro e ruvido che quello del "comandante di ramazza che prima ride e poi s'incazza"


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