Sono un turista che ha comprato casa all'Isola d'Elba e vorrei dire la mia sulla crisi idrica. Sono convinto che dipendere solo da un acquedotto sottomarino, vista anche la carenza delle fonti della Val Cornia, almeno in estate, sia troppo rischioso. Se all'Elba non ci sono fonti idriche autonome (a parte la fonte Napoleone ed i pochi e scarsi pozzi privati) non rimane altra soluzione che autoprodursi l'acqua dal mare con moderni impianti di desalinizzazione. Certo creare grandi invasi è utile e indispensabile per accumulare, come la formica della parabola, in tempi grassi e ricchi, ma contare solo sulla piovosità naturale è di nuovo troppo rischioso. Il clima sta cambiando e la piovosità media delle statistiche non vale più. Vengono forse gli stessi millimetri di acqua ma con una distribuzione territoriale diversa e non più spalmati nell'anno bensì concentrati e questa novità ormai generalizzata sconvolge tutte le regole ed i criteri dell'idraulica, con tombini e fogne che rigurgitano perchè dimensionati con criteri non più attuali e quindi magari grandi invasi che non vengono riempiti dalla pioggia perchè le " bombe d'acqua" sono cadute a pochi chilometri di distanza. In definitiva sono convinto che occorrano, oltre ad un nuovo acquedotto sottomarino, impianti di autoproduzione per alimentare con continuità gli invasi in quota. Ovviamente gli impianti dovrebbero appartenere a tutti i comuni consorziati tra loro e collocati in zone pianeggianti ed aperte in prossimità del mare e quindi solo in alcuni comuni elbani. Con i migliori saluti.
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