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Controcopertina: Continua la polemica sulle Boe a Pianosa e nell'Arcipelago Toscano Mazzantini: Tiberto persiste nell'affermare cose gravissime e diffamatorie

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 19 agosto 2008

Yuri Tiberto continua a fare confusione e insinuazioni, spalleggiato dai suoi amici che, a corto di idee, dai blog spazzatura insultano e minacciano fisicamente me, Legambiente e figure istituzionali e propagano notizie false e tendenziose, parole cariche di minacce, delle quali forse sarebbe bene che finalmente si occupassero le Forze dell'Ordine, visto che niente hanno a che vedere con un normale e civile dibattito, ma un'incitazione pura e semplice all'odio ed alla violenza. Credo che le forze dell'Ordine e la magistratura farebbero bene ad occuparsi anche di quanto sta denunciando pubblicamente Yuri Tiberto da po' di tempo sulla stampa, perché quello che continua ad insinuare è inaccettabile: il Parco nazionale dell'Arcipelago Toscano starebbe facendo un pasticcio con le boe per favorire qualcuno, qualche ditta "amica"", e, suggerisce Tiberto, anche qualcuno vicino a Legambiente. Quel che scrive Tiberto è gravissimo e se pensa che vi sia qualcosa di illegale deve rivolgersi alla Magistratura, altrimenti farebbe bene a scusarsi con chi, da Barbetti a Tozzi, ai Consiglieri del Direttivo ed alla Direttrice del Parco, alla Direzione per la Protezione della Natura del Ministero dell'Ambiente, a Legambiente, sta implicitamente diffamando Sono scuse che mi aspetto perché considero Tiberto una persona intelligente, e Legambiente, per costume, non quereliamo gli imbecilli. Tiberto cita dati del bilancio del Parco, ma poi se ne frega delle spiegazioni già date sul perché non sia stato ancora possibile mettere le boe per le immersioni subacquee a Pianosa e ipotizza intrighi, misteri ed inciuci dove non ci sono. Per capire a cosa sono destinati quei finanziamenti per le boe basterebbe leggersi la delibera del Parco Nazionale del 4 marzo 2008 che ridefinisce, dopo un estenuante iter, alcune priorità alla luce delle esigenze presentate a Capraia, Gorgona e Giannutri. Quella delibera è stata bloccata a luglio dal Ministero dell'Ambiente in seguito all'approvazione della Finanziaria Berlusconi-Tremonti e il Ministero dell'Ambiente ha chiesto integrazioni che gli uffici del Parco stanno preparando. Con l'aria che tira sui parchi, quella che piace ed è invocata dagli amici di Tiberto, con tutta probabilità quei fondi andranno a finire da un'altra parte e non certo all'ambiente. Tiberto insinua e poi dice che nessuno spiega, poi quando qualcuno gli spiega come stanno le cose, sposta la diffamazione e il sospetto da un'altra parte. E' così disinformato e disinformante che per attaccare Tozzi che non fa nulla non si è reso conto che tutta questa vicenda delle boe appartiene alla precedente gestione commissariale del Parco, compresa la scelta delle ancore rispetto ai "pietroni" per le boe di Pianosa (fra l'altro mi risulterebbe accettata e "sostenuta" dalla soprintendenza") e i finanziamenti. E' strano che questi dubbi a Tiberto ed ai suoi amici vengano solo oggi. Ma la cosa più grave, imperdonabile, e secondo me con risvolti penali, è mischiare in modo subdolo le "boe intelligenti" di Italgest Mare con questa vicenda facendo che è uno degli sponsor di Goletta Verde e che potrebbe "in qualche modo rappresentare una contropartita, sicuramente lecita, ma a mio parere moralmente discutibile". Non esiste nessuna relazione e contropartita (che sarebbe illecita) tra le boe finanziate dal Ministero dell'Ambiente a Pianosa, Gorgona, Capraia e Giannutri e le "boe intelligenti" dellItalgest, che quindi non sono, come cerca di far credere in maniera calunniosa Tiberto, "l'unico modo per fermarsi in un'AMP". Ma Tiberto sembra ormai incartato e a far polemica con il Parco serve tutto, anche domandare: "a proposito, la boa Einstein messa da Greenpeace allo Scoglietto l'anno scorso, che fine ha fatto?", il mare dello Scoglietto non è nel Parco, se vuole chiarimenti Tiberto chieda alla Capitaneria di Porto che gestisce dal 1971 l'area di tutela biologica, se vuole spiegazioni chieda a Greenpeace e non a Legambiente. Se Tiberto riuscisse a mantenere un minimo di lucidità quando parla di Parchi ed Aree marine protette capirebbe che in Francia funzionano perché nessuno si sognerebbe di tagliare un euro per la loro gestione come invece è stato fatto in Italia, dove i fondi sono al minimo e dove la nuova Finanziaria li ha ridotti alla minima sopravvivenza, se Tiberto non si facesse prendere da una furia mal meditata che gli fa dire cose gravissime ed infondate, scoprirebbe che in tutta Europa e in tutto il mondo civile i Parchi Nazionali hanno pieno potere sul territorio che amministrano, mentre in Italia per mettere in atto una semplice delibera bisogna sottostare ad una burocrazia asfissiante che è esterna ai Parchi. Ma quel che Tiberto ed i suoi amici vogliono davvero non è un parco alla francese con pieni poteri che risponde autonomamente dei suoi atti, investimenti ed attività, ma un Parco debole, svuotato, consegnato magari a fondazioni private che fanno quel che gli pare con risorse che sono di tutti. Una cosa che farebbe inorridire francesi ed americani a cominciare dal Parco che amministra con successo Port Cros, dando lavoro a moltissime persone, che all'Elba verrebbero considerati vagabondi perché si occupano della tutela dell'ambiente e non della sua cementificazione. Un parco come quello di Port Cros da noi sarebbe indigeribile, sarebbe il terrore degli amici di Tiberto, perché non deve trattare con nessuno, perché ne è riconosciuta la funzione di difensore dell'ambiente, perché i parchi in Francia e in America sono Enti Economici (in Italia sono Enti non Economici) con propri ricercatori, impiegati, operai e guardiaparco, mentre in Italia i Parchi non possono praticamente investire e far cassa se non con mille difficoltà, a cominciare dalle infondate accuse alla Tiberto e dagli ostacoli frapposti da tutti gli altri enti interessati non appena riceve, grazie al Commissario Barbetti, i finanziamenti per mettere in opera delle boe che potrebbero rappresentare una fonte di entrate e una risorsa per il turismo subacqueo e il diporto nelle aree marine protette. Ma la proposta di Tiberto e dei suoi amici non è quella di potenziare il Parco, di dargli più poteri per gestire meglio le risorse ambientali, ma quella di non fare le Amp, di chiudere il Parco di denigrare chi ci lavora e di diffamare chi lo dirige e chi lo difende. Tutte opinioni rispettabili, anche quando sono confuse e palesemente contraddittorie, tutte rispettabili meno le insinuazioni per far apparire persone oneste dei disonesti intriganti che inciucerebbero e truccherebbero gare o piloterebbero appalti per favorire i propri amici. Queste sono affermazioni gravissime, per me e Legambiente lesive ed inaccettabili, e che Tiberto farebbe bene prima a provare e poi a denunciare. Altrimenti su questo si taccia e continui pure a parlar male del parco a dire che le Aree marine protette non si devono fare e a chiedere l'introduzione di un modello "francese", che sarebbe davvero un incubo di leggi, norme e divieti fatti rigorosamente rispettare, per molti suoi amici che di leggi, norme e divieti hanno la fobia.


pianosa 5

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