Torna indietro

Meeting di San Rossore, i problemi comuni di un unico pianeta

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : martedì, 15 luglio 2003

E’ stato uno degli interventi che ha ricevuto più applausi e consensi. Riccardo Petrella, docente presso l’Università belga di Louvain e segretario dei comitati nazionali per il contratto mondiale dell’acqua, ha parlato del bene più prezioso dell’umanità acqua, della sua idea di gestione, della disparità di utilizzo e disponibilità a livello mondiale. “L’acqua è un bene comune ma è anche motivo che scatena guerra – ha esordito – La nostra società sta depredando questo bene, lo utilizziamo tre o quattro volte di più rispetto alla sua capacità di rigenerarsi. Adesso stiamo intaccando le falde profonde. Non si può continuare così perché in tal modo non dichiariamo guerra solo alla natura ma a noi stessi”. Una disparità mondiale incredibile nell’utilizzo e nella disponibilità di acqua potabile. “Attualmente – ha dichiarato Petrella – ci sono oltre 3 miliardi di persone che non hanno libero accesso all’acqua potabile. Pensiamo a tutte le conseguenze che ne drivano dal punto di vista sanitario: ogni giorno muoiono 30 mila persone. Non possiamo solo aspettare i benefici che verranno dalle grandi opere tecnologiche perché queste non risolveranno il problema ma lo accentueranno”. Infine un accenno ai “possibili” rimedi per consentire una più equa distribuzione. “L’acqua è un bene comune e come tale va gestito. Occorre ad esempio creare una legislazione che distingua l’uso per fini privati da quello per fini industriali. Inoltre, il risparmio: utilizziamo l’acqua in maniera inefficiente, se solo fossimo capaci di gestirla in maniera migliore, noi paesi cosiddetti industrializzati, risparmieremmo miliardi di euro. Infine bisogna, come già detto, riaffidarne la gestione al pubblico e ripudiare l’idea di introdurre una cultura capitalistica come sta avvenendo in molte realtà italiane”. Michael Zammit Cutajar, ex segretario della convenzione quadro delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico, ha speso invece il suo breve intervento sulla necessità “di trovare un accordo, e al più presto, per una politica mondiale per cercare di diminuire la produzione di gas serra. La temperatura del globo sta aumentando in maniera vertiginosa, e questa non è una posizione ecologista ma è un dato di fatto”. Poi ha aggiunto: “Si tratta di una ‘catastrofe strisciante’. Occorre una strategia globale della produzione di gas serra da inserire in un contesto di sviluppo sostenibile, facendo in modo anzitutto che gli Stati Uniti rispettino le posizioni contenute nel protocollo di Kyoto e coinvolgendo così paesi in fase di sviluppo come Cina e India. Abbiamo un’occasione importante per sedersi di nuovo a un tavolo e discuterne, il prossimo dicembre quando il governo italiano ospiterà la conferenza sui cambiamenti climatici


Poggio fosso della nevera

Poggio fosso della nevera