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De Fusco: un danno immediato e duraturo per l’assetto del porto Marinese

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 23 luglio 2008

L’autorizzazione rilasciata dal Comune di Marciana Marina il 24 maggio 2008 al Circolo della Vela consentiva solo “lo spostamento di massi affioranti da allocare a ridosso del muro di Viale Margherita” per realizzare una “rifioritura della scogliera radente” “senza alterare l’assetto geomorfologico”. Giusto quello che il Sindaco aveva comunicato in Consiglio Comunale poche settimane prima che iniziassero i lavori. E’ stata invece realizzata un’opera sostanzialmente diversa: una banchina di scogli di circa 500 mq che, presentandosi come una trasformazione imponente e permanente del territorio, necessariamente avrebbe avuto bisogno di altri e più ponderati titoli autorizzativi. Né può valere come giustificazione l’affermazione (peraltro tutta da dimostrare) che l’intervento ripristinerebbe una situazione di ottanta anni fa ed in ogni caso bisogna far riferimento alla documentazione presentata ed esaminata dagli Enti competenti per il rilascio di questa contestata autorizzazione. Documentazione questa, molto carente di elaborati grafici, che riporta uno stato di fatto (documentato dalle fotografie allegate alla pratica) raffigurante una scogliera quasi inesistente, con uno specchio acqueo che arriva a lambire il muro di Viale Margherita, ed uno stato di progetto rappresentante il solo intervento di rifioritura con spostamento di massi e senza nessuna modifica sostanziale della morfologia e dell’assetto del territorio, cosa che invece, come può apparire agli occhi di tutti, è stata fatta e le contestazioni avanzate dal Magistrato, quali la realizzazione di opere abusive in zona sottoposta a vincolo paesaggistico in totale difformità dall’autorizzazione rilasciata, sono, a nostro giudizio, assolutamente condivisibili, così come assolutamente encomiabile è l’opera di vigilanza sul territorio che le nostre forze dell’Ordine fanno anche per la tutela del territorio. D’altra parte è lo stesso Sindaco ad ammettere l’abuso nel suo comunicato stampa dove parla non di rifioritura della scogliera ma di scogliera artificiale a forma di banchinamento. In quello stesso Comunicato il Sindaco afferma che l’opera era stata concepita fin dall’inizio con due scopi essenziali: proteggere la sede stradale dalle mareggiate e creare nuovi posti barca. Obiettivi realizzabili solo con un cospicuo imbonimento e non con una semplice rifioritura. Se questo era l’intendimento iniziale, significa che il Sindaco ha raccontato cose non vere nelle sue comunicazioni al Consiglio e che la difformità delle opere realizzate dall’autorizzazione rilasciata sia stata addirittura intenzionale. Il Sindaco, nell’interesse del paese, dovrebbe ammettere questi errori e provvedere ad una sanatoria dell’abuso commesso: solo in questo modo sarebbe possibile ottenere in tempi brevi il dissequestro dell’area portuale e non invece rivendicare la legittimità di un’operazione, a nostro giudizio, indifendibile con la conseguenza che l’area rimarrà sequestrata per anni in attesa della conclusione del procedimento giudiziario. Ne deriverà che avremo: non solo un danno immediato e duraturo per l’assetto del porto, ma anche e soprattutto l’impossibilità di attuare il completamento del Piano Regolatore Portuale e conseguentemente (come ha ribadito la Conferenza dei servizi del giugno scorso) la realizzazione di un Porto Turistico a Marciana Marina.


piattaforma imbonimento marciana marina sequestro

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