Quando la Toscana era nazione e regnavano i Lorena si chiamava Piazza d'Armi, ci sembra di ricordare che proprio in quello spazio aperto fu scattata la più antica foto portoferraiese giunta ai nostri giorni, un'immagine incerta che raccontava il cambio della Guardia dei soldati del Granduca in uno dei suoi ultimi anni di regno. Sotto i Savoia la piazza che originariamente era in pendenza verso il mare fu messa in piano orizzontale con la creazione di terrapieni sui quali vennero creati dei giardini (così come si vedono nella cartolina delll'inizio del XX° secolo tratta da www.mucchio-selvaggio.it) e prese il nome di Piazza Vittorio Emanuele. Ma ai ferajesi quel nome composito forse non era tanto simpatico, tanto e che si riferivano a quello slargo arioso come "Piazza Giardinetti". Nome che resistè per moltissimo tempo anche dopo che la fontana centrale fu sostituita dal basamento di granito (orrendo) su cui fu posato il monumento bronzeo (pregevole) del Feroci ai caduti, e dopo la seconda guerra mondiale, dopo i bombardamenti, quando i giardini furono spazzati dal terrapieno e la superficie della piazza ricoperta da uno strato di breccia bianca. Liquidati i Savoia la piazza prese il nome ufficiale di Piazza della Repubblica, ma pure se, a parte i platani ai lati e due vetuste palme, non si vedeva un filo d'erba quella era ancora piazza ai giardinetti dove le popolose di bimbi generazioni del dopoguerra giocavano a "passaggi", a "rimbiattarelli", alla "fresca insalatina" e a "buchetta" con le palline di ceramica colorata o le vetriole in quelle che erano state le aiuole laterali; a pallone no, i vigili vigilavano dalla vicina Biscotteria, e poi c'era il rischio di "sbraciolassi pe' le tere", cadendo. In quella Portoferraio dove quasi tutti andavano a piedi o in bicicletta il parcheggio non era un problema assillante, ma poco dopo negli anni 60 la musica era cambiata, e sulla breccia bianca che veniva dalle cave di eurite fu steso l'asfalto e dichiarato il regno del pneumatico. Non ricordiamo se prima, dopo o durante, cadde l'ultimo emblema degli antichi splendori e fu segata la palma, alta più del prospiciente palazzo di quattro piani, che - dicevano - minacciava di crollare. Comunque addio spazio giochi e facce sempre più perplesse dei forestieri quando dicevi loro che quel bituminoso spelacchiamento erano "I Giardinetti". Il resto è cronaca. Rifare i Giardinetti ai Giardinetti ci pare una lapalissiana ma eccellente idea.
Piazza vittorio emanuele repubblica giardinetti