Sequestrata, nella acque protette di Pianosa, una rete da pesca lunga circa 2000 metri. Il sequestro è il frutto dell'attività di controllo della Motovedetta della Guardia Costiera CP 567, dislocata per la stagione estiva presso l’isola di Pianosa, in base alla convenzione tra il Ministero dell’Ambiente, il Parco Nazionale e il Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di porto. La rete è stata individuata a circa 600 metri dalle coste dell’isola, quindi in piena area marina protetta, dove è assolutamente vietato esercitare qualsiasi attività di pesca, pena l’arresto fino a sei mesi. La rete è di tipo da posta fissa da fondo, un tipo di attrezzo da pesca passivo: infatti essa non si muove incontro agli organismi marini ma sono questi ultimi che, nei loro spostamenti, vi arrivano a contatto rimanendo catturati per ammagliamento o per imbrocco. La rete, benché possa trovarsi sul fondo oppure a mezz’acqua viene tuttavia ancorata in modo fisso al fondo marino con ancore o pesi e questi ultimi dovrebbero essere segnalati in superficie da galleggianti muniti di bandierine gialle di giorno e luci gialle di notte per renderne possibile l’individuazione. L’attrezzo da pesca, una volta calato, viene lasciato in posizione per un certo tempo, in genere una notte, in modo tale da renderlo ancora più invisibile al pesce. E’ una rete killer in quanto cattura anche mammiferi, cetacei e tartarughe e quindi rappresenta una minaccia seria per l’intero ecosistema. “Sono in corso le indagini – dice il Comandante della Capitaneria di Porto Capitano di Fregata Nerio BUSDRAGHI - per individuare il proprietario della rete. E’ stata comunque importante l’azione tempestiva svolta dagli uomini della motovedetta che ha consentito di liberare, ancora in vita, molte specie di pesci che erano rimasti nella rete. Questo ha consentito di limitare l’importante danno biologico che, anche in questo caso, stava per essere apportato a quel tratto di mare” . Continua quindi l’azione della Capitaneria di Porto contro le attività illegali. Controlli di tale tipo saranno incrementati al fine di salvaguardare l’ecosistema marino e di scoraggiare queste condotte illecite.
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