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Bertucci: i nodi della CM e quelli dell'ESA

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : lunedì, 09 giugno 2008

La diatriba tutta politica sulla permanenza delle poltrone in Comunità Montana sia strumentale alla sopravvivenza dell’attuale maggioranza del Comune di Portoferraio è chiara, forse quando Alessi avrà raggiunto il suo scopo di essere nominato “Commissario liquidatore” dell’Ente che presiede, prenderà una decisione cioè mandare a casa la maggioranza Portoferraiese oppure continuare a sostenerla portando Portoferraio allo sfascio completo. E' una bella responsabilità. Ma quello che è fino ad oggi sfuggito è la lottizzazione di ESA e la sua presidenza e in ultimo anche il suo CDA. I proclami pre-elettorali indicavano che a capo delle aziende controllate e partecipate dal Comune dovessero andare soggetti con un curriculum da super laureato, da grandissimo esperto del settore ed invece ... i titoli e i fatti lo dimostrano cosa è stato partorito, un Presidente che non conosceva e non conosce alcunché di rifiuti ed impianti e che per l’ennesimo anno consecutivo ci farà lievitare i costi della spazzatura e la porterà in continente priva di ogni trattamento, di riduzione di volume e di peso con evidente danno patrimoniale e di immagine. Il Presidente è venuto più volte a raccontarci in Consiglio che faceva il revamping, che il revamping era fatto, che a breve partivano le lavorazioni ed invece ... nulla, gli effetti si vedono all’imbarco dei traghetti. Dopo tre anni dall’incendio del capannone del compostaggio non è stato capace neppure di riparare il tetto. La pioggia entra, riempie l’aia, e poi dove va a finire? Vorrei chiedere al Comune di Porto Azzurro si è chiesto cosa finisce nel fosso? Vengono effettuati i controlli ambientali? Vengono controllati i viaggi di percolato se sono quantitativamente compatibili con la produzione? Le raccolte differenziate pura utopia, e che la volontà fosse questa è stato chiaro fin da quando il management ha deciso di distruggere la pressa di Literno dopo averla sottratta senza autorizzazione al patrimonio dei Comuni e indebitamente portata al Braccio, ed ora è un ammasso di ruggine. Intanto spendono migliaia di Euro per studi, certificazioni, interventi oratori per affrancarsi delle etichette per le quali spendono solo denari pubblici; è come mettersi il profumo senza fare la doccia, ma in questo caso non si risparmia neppure l’acqua. Ma veniamo a questi giorni, il Comune di Portoferraio ha deliberato l’aumento di capitale di ESA che in sostanza sa molto più di ennesimo finanziamento fatto sulle spalle dei cittadini nella speranza che gli altri comuni lo seguano e se ciò non accadesse, come già previsto nell’atto approvato dalla maggioranza, tutto ricadrà ancora sui portoferraiesi in compenso le poltrone di lor signori saranno salve.. Il meglio di se lo ha dato la Presidenza e la direzione aziendale con le vicende di Marciana Marina, andando a sospendere e tentando di licenziare due dipendenti a tempo indeterminato colpevoli di avere un Sindaco che aveva tolto il servizio ad ESA perchè insoddisfatto del lavoro e che del lavoro svolto non sia l’unico insoddisfatto ne sono piene le cronache e poi basta girare per le nostre strade, la vicenda sa molto di ricatto. Meditate cittadini, Rifondazione ha ragione, questi devono andare tutti a casa, almeno risparmieremo altri guasti e oneri. Una domanda al Sindaco: “corrisponde a verità che nel contratto con ESA è prevista in caso di inadempienza contrattuale una sanzione che di fatto andrebbe a ricadere sui cittadini perchè sarebbe irrorata alla Società e non al Presidente o al Direttore?” Due domande al Presidente di ESA: “Corrisponde a verità che avete preso delle multe di centinaia di mila di Euro per non avere rispettato le norme sulla sicurezza e che invece di pagarle voi, per le vostre inadempienze, le dovrebbero pagare i cittadini con la tariffa? È forse vero che avete aumentato a dismisura i livelli delle qualifiche dei dipendenti in nome di una pace sindacale che comunque non sembra sia stata raggiunta e inserito negli uffici soggetti che a pieno titolo dovevano stare in produzione o che non avrebbero i requisiti per fare i capo impianti o i responsabili degli impianti?”


Adalberto Bertucci

Adalberto Bertucci