Dal 31 maggio fino all’8 giugno a Portoferraio, presso la Sala Telemaco Signorini, si terrà la mostra personale del pittore Marcello D’Arco dal titolo “Mura e Vele”. Nella continua ricerca sperimentale della propria identità culturale, Marcello D’Arco si affida e quasi si rifugia in una città, Portoferraio, che gli corrisponde e gli appartiene. Evidente il rapporto emozionale con Portoferraio che D’Arco trasfigura in geometrie della struttura urbana, scomposta in un universo di spazi e volumi, di rettangoli e cubi. Le pennellate sui toni del blu, poi, si sviluppano e si moltiplicano in tonalità affini, a creare sfumature ed effetti cromatici che compongono un unico insieme armonico e svelano la meraviglia ed il mistero della città di Cosimo e del suo passato. Il sentimento ha, anzi, la prerogativa di esaltarne la bellezza. La città è vista come una metafora di forme geometriche che però hanno qualcosa di indistinto e il segno netto si perde in colate di colore che si sovrappongono e si integrano in un caos che diventa armonia. Portoferraio con le sue reali geometrie militari e le sue simbologie, con i bastioni ocra schiacciati sotto triangoli di nuvole rosate, è il tema congeniale e ricorrente che suscita affetto, rispetto e mistero di fronte al paese natale che diventa città di elezione e centro del mondo. Istinto ed equilibrio, senso e ragione, colore e forme nette, creano una suggestione di atmosfere mediterranee dove il mare è un altro elemento costante. Portoferraio, allora, è vista quale città accogliente che nella darsena, nel porto antico, accoglie i naviganti. Le vele bianche, quindi, sono il segno di apertura verso un’umanità curiosa, verso quei viaggiatori che arrivano via mare e vengono accolti dalla città rinascimentale che mantiene intatto tutto il suo fascino e che, mutevole e sempre diversa come nelle tele del pittore, si fa scoprire ed apprezzare in tutta la sua nascosta grandiosità nel vario cangiare delle luci della giornata.
Foto quadro "vele" marcello d'arco