Nella mia qualità di legale della Ortano Mare s.p.a., proprietaria dei terreni sui quali sorge il complesso turistico residenziale di Ortano, devo tutelare gli interessi della società in ordine all'articolo apparso nel n.1658 del vostro quotidiano "on line", il giorno 15-02-2008. In detto articolo, titolato "Di chi sono i terreni di Ortano?", si riporta un comunicato di Legambiente Circolo dell'Arcipelago Toscano che, con incredibile superficialità, semina dubbi ed illazioni circa la proprietà dei terreni costituenti l'insediamento turistico di Ortano. Dando una lettura superficiale e strumentale del provvedimento (si tratta, naturalmente, di un decreto e non di una sentenza resa al termine di un dibattimento) con il quale la Procura di Livorno ha disposto l'archiviazione di un esposto, privo di qualsiasi fondamento, presentato da quella che viene indicata come "una famiglia elbana espropriata da un giorno all'altro" della propria attività commerciale, si sostiene che l'acquisto dei terreni di Ortano sarebbe avvenuto in modo illegittimo, perchè, riassumendo, la Montedison, concessionaria dei terreni per l'attività mineraria, non avrebbe potuto trasferirne la proprietà a terzi, dovendoli restituire al demanio al termine della concessione. La gravità di tali infondate affermazioni, che hanno comportato seri danni patrimoniali e di immagine alla società proprietaria, per i quali si stanno valutando le azioni da intraprendere nelle opportune sedi, richiede una immediata e documentata smentita. In via preliminare, per esporre la verità dei fatti ed a tutela del buon nome della società, è bene precisare subito che la vicenda civile che ha suscitato la calunniosa denuncia è stata definita, in senso favorevole alla Ortano Mare s.p.a., da ben due pronunce della autorità giudiziaria, che ha accolto la tesi della società sia in prima istanza, con sentenza del Tribunale di Portoferraio n.29 del 20-04-2001, sia in secondo grado, con sentenza della Corte d'Appello di Firenze n.591 del 20-03-2002. Non vi è stato, quindi, alcun "esproprio" da un giorno all'altro come sostiene, in modo sconcertante, l'estensore del comunicato. Per quanto riguarda la proprietà dei terreni di Ortano è evidente che, ancora una volta, si è peccato, quanto meno di superficialità, non dandosi cura di leggere gli atti giudiziari o acquisire un minimo di documentazione. In tal modo ci si è lasciati andare ad una serie di gravi affermazioni che non hanno alcuna rispondenza nei fatti. A leggere l'articolo, infatti, "secondo quanto ipotizzato dalla Procura di Livorno, sarebbe molto probabile che il complesso immobiliare sia stato costruito su terreni non legittimamente acquisiti dalla attuale proprietà, che conseguentemente dovrebbe retrocederli al demanio dello Stato"; "le indagini condotte dalla sezione di P.G. della polizia municipale di Livorno avrebbero ricostruito le complesse vicende dei terreni di Ortano"; "né l'Ilva ... né la Montecatini avrebbero avuto alcun titolo per alienare a privati i terreni". La prescrizione che impedisce l'azione penale dato il lungo periodo di tempo ormai trascorso dagli anni '70 non sarebbe di ostacolo, peraltro, ad una azione in via amministrativa per riacquisire i terreni al Demanio pubblico. Tanta approssimazione, a tacer d'altro, lascia francamente sconcertati. Dagli atti contenuti nel fascicolo della Procura, non risulta in alcun modo che siano state ricostruite le complesse vicende dei terreni di Ortano, poiché vi si trovano solo gli esposti e i documenti (peraltro pubblici) forniti dalla denunciante e anzi, ad una lettura appena attenta, è possibile rilevare le prove della perfetta liceità dell'operato della Ortano Mare s.p.a.. Il decorso del tempo, peraltro, ha fatto ritenere inutili ulteriori indagini perché, in ogni caso (e così va correttamente letto il provvedimento di archiviazione), si sarebbe verificata la prescrizione di eventuali reati. Ciò non toglie che la legittima proprietà dei terreni possa essere agevolmente ricostruita. Con atto n.879 del 08-08-1968 redatto, in qualità di Ufficiale rogante, dal Direttore pro-tempore dell'allora Ufficio del registro di Portoferraio, la Montecatini Edison acquisiva in proprietà dallo Stato tutta una serie di terreni in località Ortano. L'atto veniva approvato dalla Intendenza di Finanza con decreto n.29848/4.3.2.223 del 13-08-1968 e regolarmente trascritto presso la Conservatoria dei RR.II. di Portoferraio in data 29-10-1968. Tutta questa documentazione, unitamente alla lettera esplicativa della Agenzia del Demanio attestante la liceità delle operazioni, è reperibile nal fascicolo della Procura. Una volta di proprietà, privata, della Montedison, i terreni furoni acquistati da persone fisiche con una serie di atti ai rogiti notaio Benzo di Portoferraio nel 1970 e successivamente, tra il 1972 e il 1976, conferiti nella costituita Ortano Mare s.p.a.. Ne deriva la perfetta legittimità dei titoli di acquisto dei terreni che, sia detto per inciso, costituiscono solo una porzione (circa 90.000 mq. su circa 600.000 mq.) del complesso turistico di Ortano, essendo la maggior parte dei terreni di diversa provenienza. Non vi è, dunque, alcun mistero sulla proprietà di Ortano mentre vi è, innegabilmente, la interessata avventatezza di alcuni soggetti. Di conseguenza, non deve destare sorpresa che "le istituzioni locali e gli uffici del Ministero" (come si sollecita nell'articolo- comunicato) non si siano attivati per il recupero della proprietà, per la semplice ragione che, data la legittimità dei trasferimenti e degli atti di acquisto (prima dal Demanio alla Montedison, poi da questa a privati) non c'è niente da recuperare.
Ortano - Mappa