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A Sciambere del povero Realacci itinerante e dell'ambientalismo del fare

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 26 marzo 2008

Appena è stata data la notizia che Ermete Realacci, (già leader di Legambiente, successivamente passato in servizio permanente effettivo parlamentare margherito e poscia responsabile dell'informazione veltronica)sarebbe stato protagonista di una manifestazione elettorale del PD all'Elba si sono moltiplicati gli inviti indiretti ma pressanti perchè l'ex-leader della maggiore associazione ambientalista, a mo' di moderna Madonna Pellegrina fosse condotto il luoghi diversi del territorio elbano, perchè "de visu" si rendesse conto di come siamo "conci" noi selvaggi elbanesi Ad aprire le danze è stato il nostro amico destro Gianluigi Palombi che ha scritto: "Perché il buon Realacci, storico paladino dell'ambiente, non fa una passeggiata dalle parti di Campo a vedere come i "suoi" hanno conciato il territorio, riempiendolo di cemento armato?" Sullo stesso blog di Camminando si legge un successivo (anonimo) post: "Una sola domanda...... come la mettiamo con i tremilioni di metri cubi di veleni che arriveranno a Piombino da Bagnoli, con il silenzio del Parco ed il timbro di squisitezza del ministro Pecorario?" Ed un altro ancora dal Signor Pasqualino: "Non sarebbe meglio se Realacci, prima di venire a Campo, passasse a fare un giro in quel di Rio Nell'Elba per vedere il disastro urbanistico e ambientale compiuto dalla sua "sinistra" amministrazione. Tutto sotto lo sguardo amorevole e compiacente di Legambiente & Co." Amorevole e compiacente un cazzo - ci viene da pensare - caro Pasqualino. Ma non sarà che a Rio Elba (come in altri comuni) le uniche osservazioni al Regolamento Urbanistico le ha presentate Legambiente mentre i tuoi sodali e amici nell'occasione (come in altre occasioni)sono stati "zitti come li topi"? Ma ci distoglie la telefonata di uno un po' più informato: "Sarebbe meglio portallo a Vigneria Realacci, con alla mano il progetto dell'ecomostro del Bosi e del Marchetti e chiedergli se secondo lui quello è "l'ambientalismo del fare" che dice Lorenzo" Povero Realacci a dare retta a tutti dovrebbe girare come un tordo. Secondo noi invece per toccare con mano la vaglia ambientalista, paesaggistica e culturale degli uomini del suo partito all'Elba (Portoferraio è guidato da un quasi monocolore PD) gli basterebbero dalla Sala della Provincia dove si terrà l'iniziativa compiere un paio di passeggiatine di neanche mezzo km: N 1 (capitolo ambientalismo del fare, ma danni) in direzione di via Carducci-Via Manganaro comparto Attila-Ospedaliero: demolizione in atto di uno degli ultimi edifici-testimomianza della storia di Portoferraio industriale (operazione avversata da Legambiente), trasformato in palazzone multipiano (tre sopra un par-di piani sotto) realizzazione di graziose palazzine pro-bisognosi-salesiani in area ospedaliera, ristrutturazione Piazza Pietri con bestiale aumento di carico antropico-automobilistico in una zona che è già incasinata, e probabilissimo sconvolgimento delle falde idriche (ne riparleremo statene certi: quel posto si chiamava Saline di San Rocco ed è al termine di una valle); N 2 (Capitolo ambientalismo del non fare una sega) per viale Einaudi, in direzione della Cala dei Frati portata come vergognoso primo esempio di "Mare in Gabbia" nei dossier nazionali di Legambiente, che resta (e resterà) ancora inaccessibile e per dirla con l'on. Cetto Laqualunque "int 'o culo ai portoferraiesi e ai loro ospiti".


Ermete Realacci

Ermete Realacci