Quel che è successo recentemente a Marciana Marina è l'ennesima dimostrazione di un odio demente che distrugge tutto quanto sa di valorizzazione dell'ambiente, per marcare il territorio in una maniera tribale di tipo cavernicolo. Lo stesso odio che muove chi sabota le trappole per i cinghiali, distrugge le segnaletica del Parco Nazionale, abbatte staccionate, sega panchine, il sintomo di una mentalità mafiosa che funziona per avvertimenti e che spesso trova sponde e omertosi silenzi politici. L'azienda Profumi dell'Elba ha ripulito e sta attrezzando insieme a Legambiente tre sentieri intorno a Marciana Marina, uno dei quali raggiunge anche Sant'Andrea. Il primo dei sentieri è stato il circuito Marciana Marina, Val di Cappone, Crinale della Ripa, Marciana Marina che Legambiente riaprì sul finire degli anni '80 e che è diventato uno dei percorsi trekking più frequentati all'Elba dai turisti e dalle scolaresche, anche per la sua bellezza e per le rarità botaniche che vi si incontrano. Anche per questo il percorso è stato ribattezzato "sentiero dei profumi" ed attrezzato con segnaletica dedicata e cartellonistica che spiega le particolarità ambientali, floristiche e faunistiche dell'area che si percorre. E' stata anche stampata una guida in tre lingue al sentiero. Un lavoro completamente gratuito che voleva valorizzare le bellezze del Marcianese e dare un servizio in più al turismo. Tre anni fa, all'apertura della caccia, i cartelli furono immediatamente sfregiati ritagliando via i simboli del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano e di Legambiente. Poi sono stati divelti e distrutti anche i cartelli segnavia che erano stati posti fuori od ai confini del Parco ed il cartello tematico sulla vita nel bosco di leccio. Ma ora i vigliacchi hanno alzato il tiro e hanno distrutto il grande cartello principale, dal quale prende il via il sentiero, posto su viale Aldo Moro che porta al porto di Marciana Marina, in una zona trafficata e vicina alle case del quartiere del Toro. Un probabile avvertimento in stile mafioso al Comune di Marciana Marina di non fare scherzi con la revisione dei perimetri del Parco. Il cartello in alluminio con su stampato il percorso e la sua descrizione ambientale è stato fatto sparire, probabilmente finito accartocciato in un vicino cassonetto, poi per completare il lavoro e fare più danno i vandali hanno tagliato con la motosega la parte alta del rettangolo sulla quale era posizionato il cartello descrittivo. Uno sfregio imbecille, una vigliaccata commessa da attempati teppisti con il favore del buio, che colpisce un'iniziativa di valorizzazione del territorio che ha visto anche il patrocinio dei Comuni di Marciana Marina e Marciana e della Comunità Montana. Forse qualche orologiaio ossessionato dal parco trarrà anche da questo ennesimo episodio di teppismo elbano l'occasione per raccontare la novella indecente della bimba e del povero vandalo motoseghista, ma chi scusa i vandali, i teppisti, i bracconieri e ai sabotatori di trappole se ne fa complice, chi para il sacco ai prepotenti ed ai violenti, ai distruttori di beni pubblici e privati è come loro, anzi è peggio, perché così aizza e giustifica gli imbecilli teppisti che ragionano con la motosega. Gente accecata dal rancore e dal fanatismo, alla quale non gliene frega niente dell'agricoltura, del turismo, della nostra isola, poveri di spirito ignoranti di bellezza.
Cartello rotto val di cappone