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Se l’Arcipelago fosse una Provincia sarebbe la 25esima italiana per il turismo

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : domenica, 18 maggio 2008

"Se l’Arcipelago fosse una Provincia sarebbe la 25esima su 107 italiane per flussi turistici, davanti a Pisa ed alla pari con Lucca”. Ad affermarlo il 12 aprile 2007 fu l’assessore al turismo della Provincia di Livorno Fausto Bonsignori, che aggiunse: “l’Elba, con le residenze di Napoleone, vanta il secondo museo più visitato della Toscana dopo gli Uffizi di Firenze”. A dispetto delle dimensioni ridotte, la nuova Provincia dell’Elba Arcipelago rientrerebbe dunque di diritto fra le maggiori province turistiche italiane – 3,5 milioni di presenze con 500.000 arrivi, con una crescita del 9,5%, superiore del 4% alla media toscana del 2006. Sono questi scarni ma significativi numeri a fare comprendere le potenzialità e la necessità della nuova Provincia dell’Elba Arcipelago, candidata a divenire una piccola Svizzera del Mediterraneo con i milioni di euro in tributi, stanziamenti dello Stato e partecipazioni (art. 149 L. 267/2000)da investire con i “Piani di Programmazione” ed i “Piani di Coordinamento”in 11 settori-chiave per il territorio (art. 19 e 20 stessa legge).Piani di sviluppo pensati da residenti eletti per valorizzare una economia turistico-ambientale cresciuta per decenni a dispetto di carenze infrastrutturali alle quali solo la nuova Provincia potrà porre rimedio con l’autonomia e le risorse di cui dispone per legge. Pensiamo ad un Parco ed AMP che valorizzino il territorio senza soffocarne l’economia; alla terza linea di navigazione; all’aereoporto che ampliato porterebbe turisti da tutta Europa 10 mesi l’anno; a centri congressuali di livello internazionale che altrove garantiscono migliaia di presenze qualificate tutto l’anno; ai depuratori comunali che consentirebbero decine di “bandiere blu”; alle Fortezze Medicee da rendere attrazioni internazionali come quelle di Malta; ad un patrimonio museale straordinario ancora da valorizzare; ad internet a larga banda. Solo l’eccezionalità della sua natura e Storia e la bravura degli operatori turistici ha consentito all’Arcipelago di crescere per decenni nonostante l’agguerrita concorrenza; ma oggi non basta più. Per comprendere concretamente come le attribuzioni di una Provincia non siano solo soldi provenienti da Stato e Regione, si pensi alle percentuali incassate sui tributi locali, sul bollo dell’auto, sull’assicurazione, sulla bolletta ENEL, sui rifiuti - tutti soldi che oggi vanno a Livorno e solo parzialmente vengono reinvestiti nell’Arcipelago. Facciamo l’esempio della tassa IPT che si paga alla Provincia all’acquisto di ogni auto nuova o usata. In Provincia di Bologna – per Livorno non abbiamo i dati disponibili – su un auto di 96 KW si pagano € 189 se nuova, € 121,44 se usata; la stessa auto comprata e rivenduta viene dunque tassata due volte a favore della Provincia. Quando poi assicuriamo l’auto il 12,5% del premio va alla Provincia (sempre nel caso di Bologna)e così per molte cose. Tutti soldi che sommati agli stanziamenti statali e regionali ammontano a milioni di euro, con la nuova provincia disponibili per investimenti altrimenti impossibili. Chi si opponesse a che tali somme rimanessero “in casa” invece che migrare altrove darebbe da pensare.


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