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Gli insulti ai tedeschi sono anche un danno per la nostra economia

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 08 luglio 2003

Riprendendo la celebre frase di Asterix “Sono pazzi questi romani”, il quotidiano Bild scrive che i cittadini tedeschi ormai non ne possono più delle offese provenienti dal Bel Paese, e riassume la sensazione generale affermando che “adesso la misura è davvero colma”. Il riferimento, dopo l’avvilente spettacolo offerto da Berlusconi al Parlamento Europeo, è al vice ministro Stefani, che sulla “Padania” di venerdì scorso non ha trovato meglio da fare che ricoprire di invettive e di insulti l’intero popolo germanico. Un colpo grave alle speranze di ripresa del nostro turismo, se si considera che ogni anno in Italia arrivano ben 10 milioni di tedeschi e qualcuno di questi mi sembra che sbarchi anche all’Elba. Tanto più grave se si considera che questo ineffabile personaggio è addirittura titolare della delega al turismo, l’uomo di governo, cioè, che ci rappresenta all’estero e che ha la responsabilità di promuovere la nostra immagine in Europa e nel mondo. Non a caso la DVR, l’associazione dei tour operator tedeschi ha commentato: “Queste dichiarazioni sono completamente fuori luogo e nocive per il turismo verso l’Italia”. E Dio solo sa, invece, quanto avremmo bisogno di incentivi e promozioni per recuperare parte del terreno perduto e ridare slancio e sviluppo a un settore per molti aspetti in crisi. E’ proprio il caso di dire che questi personaggi del centrodestra stanno facendo più danni della grandine. Negli ultimi tempi, fra Roma e l’Elba, fanno a gara a chi le combina più grosse. E la fantasia masochista non sembra avere limiti. Dal cannone sul molo di Rio Marina alla soppressione dello scalo della Toremar a Porto Azzurro; dallo spezzatino del Parco minerario alle gite mondane in quel di Monaco; dalla demagogica proposta delle aree marine al blocco dei finanziamenti Dupin; dall’abolizione delle agevolazioni per il gasolio al perdurare del commissariamento del Parco; dal rifiuto di attracco delle navi da crociera alla costituzione di inutili società per la gestione idrica; dalle assurde proposte di provincia autonoma di tutte le isole minori italiane (comprese quelle lacuali) alla rappresentazione di un'isola a forte condizionamento mafioso e così via. L’elenco potrebbe continuare a lungo ma per ora ci fermiamo qui. Parafrasando Asterix c’è da aggiungere “Sono pazzi questi elbani”. Purtroppo non è così. Sono lucidissimi. Almeno quelli del centrodestra che gestiscono così malamente un’isola che, nonostante tutto, non merita tanto accanimento persecutorio. Sono lucidi e irresponsabili. Salvo far bene gli interessi propri e quelli delle loro clientele. Qualcosa però si può fare. Mandarli a casa prima possibile, all’Elba come a Roma. Intanto si può chiedere sin d’ora – è un appello che faccio agli elbani di buona volontà e in particolare alle associazioni di categoria – le dimissioni del vice ministro Stefani, l’uomo meno adatto a reggere le sorti, già malmesse, del turismo nazionale.


alessi danilo tagliata

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