“L’aver ottenuto di discutere il Piano del parco in Consiglio regionale è una grande vittoria politica dell’opposizione di centrodestra; una vittoria della trasparenza, della partecipazione e della democrazia”. E’ quanto dichiarano i consiglieri regionali Alessandro Antichi e Andrea Agresti alla luce degli ultimi sviluppi sull’adozione dell’atto di pianificazione che interessa l’arcipelago toscano. “Ci dispiace molto, senza però sorprenderci – proseguono Antichi e Agresti - che il consigliere regionale del Pd Loriano Valentini si sia avventurato in un’improvvida difesa d’ufficio dell’operato della Giunta Martini, che ha tentato di imporre un atto di dirigismo politico e normativo forzando la mano a procedure che, per tutta evidenza, richiedevano che fosse il Parlamento della Toscana ad essere investito dell’adozione e della successiva approvazione del Piano. Le nostre battaglie di questi giorni, di forma e di merito, non erano certamente di pura interdizione, ma di rispetto delle regole, del buon senso e della tutela di quella partecipazione che la Regione Toscana fatica ancora a concepire come uno strumento di governo e non un rischio da cui difendersi”. Antichi e Agresti ricordano come la Giunta regionale abbia approvato alla “chetichella” l’adozione del Piano il 14 aprile, giorno in cui l’attenzione di tutti era rivolta al risultato delle elezioni politiche. “E’ soltanto grazie alla tenacia della nostra battaglia politica che la Giunta regionale è stata costretta ad annullare la delibera di adozione e a formulare una proposta di delibera al Consiglio regionale. A riprova che le nostre contestazioni erano più che fondate c’è il parere rilasciato dall’Ufficio legale della Regione il 28 aprile, il quale non lascia spazio a dubbi”. Il parere, richiamando la legge-quadro del 1991 sulle aree protette, rileva che la lettera dell’articolo 12 di questa normativa nazionale “…si limita ad attribuire la competenza dell’adozione del Piano, così come l’approvazione finale, alla Regione (…) ma – aggiunge – appare pacifico che l’attribuzione della competenza spetti al Consiglio regionale quale organo preposto all’approvazione degli atti della pianificazione regionale ai sensi dello Statuto regionale”. Il parere conclude pertanto che “…l’atto della Giunta regionale con cui si è deliberata l’adozione del Piano del Parco nazionale dell’arcipelago toscano non si conforma all’assetto statutario delle competenze degli organi e, per tale motivo, dovrebbe essere ritirato e trasformato in proposta di deliberazione consiliare”. “Passaggi – sottolineano Antichi ed Agresti – che la Giunta è stata costretta a fare per riportare l’intera questione nell’alveo delle corrette competenze. E siccome nelle istituzioni la forma è sostanza, ci pare grave che un consigliere regionale liquidi come pura polemica il tentativo doveroso da parte nostra di riportare un atto così importante e delicato al suo luogo naturale: il Parlamento toscano. Una cosa è certa: a questo punto si apre una fase nuova, di ascolto, dibattito, consultazione delle popolazioni e delle Amministrazioni locali interessate. Nelle more dell’approvazione definitiva del Piano, ci sono comunque già vincoli propedeutici alla costituzione dell’area marina protetta per cui se quell’atto di pianificazione non subisse alcuna modifica migliorativa ne deriverebbero danni seri all’economia non solo delle isole, ma dei territori costieri interessati”.
carta parco piano