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Controcopertina: Legambiente - A.N. un fiume di parole nel mare protetto

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 30 aprile 2008

Il dibattito sul piano del parco dell'Arcipelago toscano rischia di rimanere schiacciato nella confusione e sorprende che a farla siano proprio amministratori che dovrebbero conoscere le cose di cui parlano e spiegarle alla gente per farle comprendere meglio. E' evidente che prima il consigliere regionale Andrea Agresti (An) ed ora la consigliera provinciale di Grosseto Laura Cutini (Udc-Nuovo Millennio) e il consigliere comunale del Giglio Sergio Ortelli, che potremmo definire un noto "confonditruppe", o non sanno di cosa parlano o fanno voluta disinformazione. il Piano del parco dell'Arcipelago toscano non c'entra nulla con l'istituzione dell'Area marina protetta (Amp), che è un'altra cosa e riguarda altri percorsi istitutivi nel quale lo stesso Parco non c'entra, essendo l'istituzione dell'Amp frutto di un confronto ancora in atto tra comuni e ministero dell'ambiente. Quel piano esaminato dalla giunta regionale, riguarda esclusivamente le aree terrestri di Elba (53%), Capraia (70%), Giglio (40%) e interamente le isole di Gorgona, Pianosa, Montecristo e Giannutri. Il Piano del parco non può normare il mare, nemmeno quello affidato all'Ente Parco (Gorgona, Capraia, Pianosa, Montecristo e Giannutri), mentre l'Area marina protetta dell'Arcipelago Toscano verrà istituita solo dopo che Comuni e ministero avranno raggiunto l'accordo su zonazione e regolamento, sulla base dell'iter riavviato dal ministro Altero Matteoli nel 2005. Quindi il Piano del parco lascia a mare tutto come è attualmente: zone 1 e 2 in cinque isole, nessuna area marina protetta a Giglio ed all'Elba. E' preoccupante l'ignoranza normativa di esponenti politici ed è ancora più preoccupante che si parli di un Piano senza nemmeno averlo visto e senza conoscerne i contenuti che sono da sempre pubblici. Il Piano del Parco, non c'entra nulla con l'Amp come credono o vogliono far credere Agresti, Cutini ed Ortelli, è invece il frutto dell'istituzione del Parco nazionale dell'Arcipelago toscano così come previsto dal Decreto del Presidente della Repubblica del luglio 1996, l'elaborazione di quel Piano è stato avviato nel 2000 dall'allora presidente Giuseppe Tanelli, è stato rivisto e confrontato con gli enti locali che fanno parte della Comunità del Parco dell'Arcipelago toscano, così come prevede la legge 394/91, dal commissario Ruggero Barbetti, ex sindaco di Alleanza Nazionale di Capoliveri, imposto più volte in quel ruolo dall'allora ministro Altero Matteoli contro il parere della regione Toscana. L'attuale presidente del Parco, Mario Tozzi, si è praticamente limitato a recepire il buon lavoro sul Piano secondo noi fatto da Barbetti. Meraviglia che sulla stampa locale si dia spazio acriticamente a queste interpretazioni fuorvianti e fantasiosamente disinformanti del Piano del parco senza spiegare ai lettori cosa sia in realtà quello strumento approvato dal Direttivo dell'Ente Parco e dalla Comunità del Parco (11 comuni, 2 province e la regione) e in corso di adozione da parte della regione Toscana e che non c'entra nulla con l'Area marina protetta. Legambiente - Circolo dell'Arcipelago Toscano Loriano Valentini (PD): Agresti scatena strumentali tempeste nei bicchier d'acqua Il Piano del Parco dell'Arcipelago Toscano presto in Consiglio regionale. Poi si aprirà la fase delle osservazioni. Garantite partecipazione e massima trasparenza. Agresti ha scatenato la tempesta in un bicchier d'acqua. La Giunta regionale toscana ha riapprovato il Piano del Parco dell'Arcipelago Toscano, sanando la procedura che, in base ad un semplice errore di interpretazione della legge, lunedì 14 aprile aveva già visto un passaggio nell'esecutivo. A questo punto, il testo licenziato nella seduta di ieri dalla Giunta verrà discusso in Consiglio regionale, dove potrà essere oggetto di modifiche ed integrazioni, per poi essere approvato e pubblicato sul Burt, in modo da consentire ad Enti locali, cittadini, associazioni, forze economiche e sociali, la presentazione di osservazioni. Una volta conclusi questi passaggi, il Piano del Parco dell'Arcipelago Toscano tornerà in Consiglio per la definitiva adozione. In definitiva, quindi, il confronto vero sui contenuti del Piano del Parco inizia da oggi, e tutti quanti possono sentirsi tranquilli, perché ognuno avrà l'opportunità di esprimere le proprie valuazioni. La Regione Toscana, da parte sua, si è comportata con grande trasparenza, correggendo con tempestività un errore procedurale e garantendo a tutti quanti sono interessati alla redazione del Piano la possibilità di proporre modifiche e integrazioni. Per questo motivo le polemiche alimentate dal consigliere Agresti, e da altri, hanno avuto sin dall'inizio una chiara impronta politica strumentale, ed hanno avuto l'unico effetto di provocare una tempesta in un bicchier d'acqua, che è rimasta fine a sé stessa Loriano Valentini Agresti: Ingessare l’ambiente non risponde alle esigenze di chi ci vive Dichiarazione del Consigliere regionale di Alleanza Nazionale Andrea Agresti (Vicepresidente Commissione VI – Territorio e Ambiente) «Sulla delibera di adozione del Parco dell’Arcipelago toscano approvata dalla Giunta regionale grava il sospetto non solo di illegittimità, in quanto l’atto probabilmente è di competenza del Consiglio regionale, ma anche di incoerenza rispetto alla legge 394. La fretta nell’adottare questo atto, importante per l’economia del mare della nostra regione, e il silenzio che ha seguito tale adozione, evidentemente sono frutto di una strategia politica che non tiene conto dei veri interessi ambientali, sociali ed economici delle popolazioni che vivono nell’arcipelago toscano e nei comuni costieri, ma evidenzia la tendenza a un ambientalismo ideologico e fine a se stesso». «Legambiente può stare tranquilla rispetto alla politica di Alleanza Nazionale che, storicamente, individua nella tutela ambientale una risorsa per produrre sviluppo economico. Dire che il Piano del Parco è frutto del lavoro di uomini di An con il placet del senatore Altero Matteoli è pura fantasia: basta ricordare l’accanimento del Presidente Martini contro la nomina di Ruggiero Barbetti a Presidente del Parco». «L’Ente Parco è gestito per la stragrande maggioranza da persone legate al Presidente Martini e all’ex Ministro Pecoraro Scanio, il che rende assai inverosimile che costoro abbiano prodotto un Piano frutto del lavoro di uomini di An». "Questo Piano non poi è coerente con la legge 394, la quale all’articolo 14 prevede la stesura di un ‘Piano pluriennale economico e sociale’ che dovrebbe procedere di pari passo con l’adozione del Piano del Parco. Purtroppo il Piano del Parco, una volta adottato isolatamente e senza il Ppes, per i prossimi dieci anni si occuperà solamente di disciplinare, senza promuovere e indirizzare lo sviluppo, penalizzando così fortemente le attività economiche». «Per questo procederemo ad invitare la Giunta regionale a sospendere l’adozione del Piano almeno fino alla consegna presso la Regione del Ppes da parte dell’Ente Parco». «Relativamente all’Area Marina, il Piano di fatto riorganizza non solo la porzione terrestre, ma anche la porzione a mare nei cinque chilometri intorno a ogni isola. Ricordiamo agli amici di Legambiente, a tal proposito, l’art.11 delle Norme Tecniche di Attuazione del Piano». «Quindi, mentre nel Piano in adozione non viene identificata una specifica riorganizzazione o zonazione a mare nel Programma coste, lasciando credere che non sia un problema affrontato nel Piano stesso e quindi si possa adottarlo senza rischi di ripercussioni, in realtà una volta che il Piano e il suo Quadro conoscitivo verranno adottati sarà superata di fatto anche la prima fase di istituzione delle Aree Marine Protette, proprio perché nel suo interno sono comprese tutte le problematiche legate al mare. Così facendo, con l’adozione del Piano si ottiene un duplice risultato: chiudere di fatto la discussione e autorizzare il Programma coste, e contemporaneamente anche la prima fase istitutiva delle Amp, come nel caso dell’Amp Isola del Giglio e delle nuove modifiche alla regolamentazione in attesa dell’Amp dell’Isola di Giannutri. Tutto questo senza che possa essere oggetto di osservazioni. Non mancheremo di presentare una puntuale interrogazione alla Giunta regionale in cui evidenzieremo non solo i difetti del Piano, ma avanzeremo precise richieste a tutela di tutte quelle categorie che operano nel mare, dai diportisti a chi pratica la pesca professionale e sportiva. «A Legambiente raccomando maggior serietà nell’affrontare questioni che andranno per i prossimi dieci anni a condizionare la vita sociale ed economica di molte persone, magari privilegiando sempre e comunque l’interesse generale anziché quello della parte politica di riferimento, tenendo presente l’insegnamento che a un certo ambientalismo è stato dato dagli elettori il 13 e 14 aprile». Ci dispiace che esponenti politici così importanti continuino a tentare di far passare la verita dei fatti e dei documenti come atti di arroganza. Andrea Agresti Baudone A.N.: Legambiente vada a dar lezioni altrove con la sua arroganza «Vergogna». Così il Consigliere di Alleanza Nazionale in Regione Toscana Giuliana Baudone apostrofa i toni con cui Legambiente ha oggi attaccato proprio An per le critiche mosse al Piano del Parco dell’Arcipelago. «L’arroganza con cui Legambiente attacca Alleanza Nazionale – afferma Baudone – è vergognosa. Proprio loro che si curano dei problemi dell’Arcipelago guarda caso solo quando c’è un governo di centrodestra, a dimostrazione di come Legambiente, più che un movimento ambientalista, non sia altro che una costola politica della sinistra. Un vero e proprio partito». «Alla supponenza di costoro che parlano evidentemente ritenendosi ‘figli di un Dio maggiore’ – prosegue la consigliera di An –rispondo che Alleanza Nazionale è costantemente attenta a quanto accade nelle isole dell’Arcipelago Toscano, e da sempre si batte per conciliare tutela ambientale con vivibilità e sviluppo. Perciò noi quando parliamo sappiamo bene ciò che andiamo dicendo». «Tanta arroganza e scompostezza da parte di Legambiente – incalza infine Baudone – non fanno che sottolineare come questo movimento operi in opposizione politica, anziché nell’interesse di un ambiente che tutti noi amiamo e per il cui bene dovremmo, ritengo, mettere insieme i cervelli superando le barricate di politica e ideologia. Altro che l’arroganza di Legambiente». Carla Baudone Umberto Mazzantini (Legambiente): Urlano per nascondere di aver preso cantonate E’ evidente che con la materia che stiamo trattandole elezioni ed il loro risultato non c’entrano nulla, si sta discutendo di un Piano del Parco Avviato nel 2000 e portato a termine nel 2005 da un commissario del parco di Alleanza Nazionale nominato dal ministro Matteoli nel 2001. E’ evidente che nulla c’entra anche il Piano del parco con la istituzione della AMP. E’ incredibile che personaggi politici con incarichi di questo livello non lo sappiano o fingano di non saperlo. Per quanto riguarda il riavvio dell’Iter istitutivo del’area marina protetta è innegabile che questo sia un merito da attribuire al Ministro dell’Ambiente Altero Matteoli, forse la verità fa male, ma è questa. Le cantonate normative rimangono cantonate anche se per coprire la brutta figura si urla a più voci e da prestigiosi seggi, noi siamo tranquilli avendo detto le cose come stanno. Forse in luogo delle professioni di pregiudizio politico servirebbe ai nostri detrattori una più attenta lettura e conoscenza degli atti, che sono da tempo a loro disposizione, anche se fino ad oggi li hanno ignorati. Eviterebbero di fare disinformazione e magre figure.


Monte Tambone Colle Palombaia

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