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Ragionando di adolescenza

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : sabato, 26 aprile 2008

Giovani d'oggi uniti alla famiglia, pronta ad assecondarli, pronta a dare loro ciò che vogliono. Un'adolescenza lunga, più che decennale. Ma spicca la mancanza di sicurezze per il proprio futuro. Un ritratto dei giovani d'oggi, emerso dal secondo meeting culturale gestito da Adolfo Santoro, psichiatra all'ospedale elbano, che ha programmato, d'intesa con Enti locali, una serie di conferenze sulle problematiche esistenziali "Generalmente è così, ci sono minori contrasti in famiglia - ha fatto notare il medico- poi esistono le eccezioni". "Per noi è normale avere quello che chiediamo" hanno fatto notare ragazzini 14 enni presenti. "Ma non chiedete mai cose impossibili?". " Qualche volta e allora può arrivare il no". Una serie di battute sorte dal dialogo stimolato nella riunione al Centro De Laugier, un incontro al quale hanno partecipato diversi preadolescenti della classe 3a (media Pascoli) della professoressa Angela Calistri. Una classe pilota che ha fatto test in diretta, sulla situazione giovanile. L'incontro è stato preceduto dalla proiezione di una parte del magistrale film "Come te nessuno mai" con Silvio Muccino. Un azzeccato spaccato della realtà adolescenziale degli anni '90. "Conflitti generazionali- ha fatto notare lo specialista Musicco- problematiche sessuali dei ragazzi, la loro voglia di indipendenza, ma emerge dl film anche la mancanza di prospettive". "Sempre più difficile essere genitori oggi- ha detto Chiara Scalabrino, intervenuta nel dibattito- il dialogo con i figli ci deve essere ma spesso non è agevolato dai messaggi contrastanti proposti dalla società reale". Un quadro problematico e il punto più arduo per i giovani, "è la mancanza di un futuro certo-ha sottolineato Domenico Musicco, psicoterapeuta - i giovani riescono, con difficoltà, a rappresentarsi o sognare l'avvenire, diversamente dalle precedenti generazioni. Nel Sessantotto della contestazione esistevano poi forse più chance di lavoro. I ragazzi che vengono al nostro consultorio adolescenti, hanno difficoltà a capire se stessi e ad avere un quadro di riferimento sociale".E i genitori spesso agiscono sui figli nella speranza di far loro evitare gli errori tipici dei giovani, opprimendo così la loro libertà personale. "Oggi l'adolescenza è molto lunga- ha fatto notare Claudio Coscarella neuropsichiatra infantile- diversamente dal passato. I maschi rischiano di diventare un po' bamboccioni che stanno nel benessere familiare oltre i trent'anni di vita; le ragazze conquistano l'autonomia molto prima". E qualcuno proposto di intensificare questi incontri formativi e di studio, di farne un laboratorio in cui genitori, insegnanti e addetti ai lavori, individuino strategie utili alla migliore formazione dei giovani, sicuramente bisognosi di punti di riferimento positivi. Sicuramente postivi per contrastare il negativo che emerge dalla società.


giovani studenti corteo

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