La CGIL dell’Elba preoccupata della scelta fatta dalla amministrazione del Comune di PortoAzzurro, in relazione alla soppressione dello scalo TOREMAR dello stesso Comune. Ritiene tale scelta inopportuna e piena di contraddizioni. · Tale soluzione metterebbe a serio rischio gli attuali livelli occupazionali; · Lo scalo di Rio Marina non ha le caratteristiche necessarie per deviare tutto il traffico del versante orientale sulla viabilità attuale; · Il porto di Rio Marina non da sufficiente sicurezza per la sosta della nave Planaria durante la notte; · Il Comune di Portoferraio non è in grado di sopportare tutti gli sbarchi e imbarchi che puntualmente congestionano tutta la viabilità paralizzando drasticamente le vie di accesso al paese. La CGIL ha sempre ritenuto indispensabile uno smistamento dei flussi turistici sull’isola d’Elba. Il Porto di PortoAzzurro non è solo il porto del comune, ma un porto dell’Isola d’Elba e in quanto tale non è accettabile che un’amministrazione faccia scelte così importanti senza un’eventuale discussione preventiva. Sarebbe opportuno capire infatti, quale opinione hanno le altre amministrazioni elbane in merito e se hanno valutato le possibili ricadute. Se per chiudere un porto è sufficiente la scelta della sola amministrazione, estremizzando il concetto, potremmo trovarci davanti alla chiusura di tutti i porti elbani, allo scopo di adibirli a porti turistici e non più a porti commerciali. Visto che l’isola d’Elba non brilla in qualità dei servizi, la decisione presa nel consiglio comunale di venerdì scorso mette in serio rischio la scelta di molti turisti che oltre ai soliti disagi storici ( mancanza di parcheggi, viabilità inadeguata, ecc…) hanno anche quello della possibilità di vedere cancellata una linea che per quanto si dica sgrava nei periodi estivi le difficoltà che incontra il sistema viario elbano. La CGIL dell’Elba ritiene lo scalo della linea TOREMAR A3 strategico e al fine di garantire servizi adeguati ed uno sviluppo dell’economia turistica esprime forte preoccupazione ad una decisione di questa natura che significherebbe una perdita di 40 posti di lavoro, comportando disfunzioni sia di organizzazione del lavoro che di pubblico servizio. Pertanto chiede l’apertura di un tavolo di discussione tra Regione, Provincia, amministrazioni comunali elbane, forze sociali ed economiche per discutere tale questione.
porto azzurro lungo mare