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Sangalli risponde su Tanelli

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 13 marzo 2008

Caro Sergio Che strane risposte capita di leggere. Uno parla di rifiuti e del Lodo Daneco (mi fa piacere leggere della sentenza della Cassazione), e il prof. Tanelli (mi scuso per aver omesso il titolo; per quanto mi riguarda il “dottore” non l’ho scritto nemmeno sui miei biglietti da visita) fa un excursus sul Nepal. Chissà che cosa voleva dire. “Depositari della verità”? Altro riferimento oscuro. Se le cose scritte non sono esatte, di solito si corregge (come hai fatto te a proposito dei fratelli Scelza, confermando indirettamente quanto dicevo: sono sempre gli stessi da 30 anni). Fin qui, mai avuta una smentita, e il prof. Tanelli non fa eccezione: se lui o altri del Parco si batterono all’epoca contro l’impianto del Buraccio dovrebbe essere semplice dimostrarlo, proprio come è semplice per me citare le testimonianze di quanto ho scritto. Il prof.Tanelli non smentisce niente, preferisce parlare del mio stile (“da V-day in salsa portoferraiese”), o di voto alle elezioni. In realtà, risposte simili ce ne sono già state, in passato, sul versante campese. Per carità, ci possono essere opinioni diverse su uno stesso fatto: per me attribuire l’arresto di un vicesindaco a un complotto politico (“all’epoca eravamo l’unica giunta di centrosinistra”) era e resta vergognoso. Ma avrei voluto avere una smentita quando scrivevo delle statistiche assurde sull’incremento demografico a Campo, che giustificavano una nuova cementificazione: all’Isola d’Elba la popolazione non cresce da anni (fonte “Repubblica” su dati ISTAT). Sbagliavo io o gli studi statistici commissionati dall’”unica giunta di centrosinistra”? Sulla questione, al solito, silenzio assoluto. Però anche lì, anche da parte di amici, le risposte furono su “come ti permetti”, oppure sproloqui sulle garanzie costituzionali agli indagati. Ora forse qualcuno a Campo dovrà chiarire che cosa intendeva per “edilizia popolare”, e probabilmente di fronte a un magistrato. Chiudo sulle elezioni. Se fossi presente, penso che andrei a votare, con scarsissima convinzione, la Sinistra Arcobaleno. Ma sarò contento di poter testimoniare, da giornalista, la nascita di una nuova democrazia in un altro paese, accettando i rischi che la situazione, ancora non stabilizzata, comporta (il prof. Tanelli, che è ben informato e quindi interessato, potrà leggere il reportage su www.altrevoci.it). Tutto qui. Non mi sento comunque di dire che i tanti che non andranno a votare sbagliano. Per quanto riguarda la metafora del marito che se lo taglia per far dispetto alla moglie, caro Sergio, non credo che un elettore della Campania (per fare un esempio emblematico), passato nell’ultimo decennio da Prodi a Prodi (attraverso Berlusconi), da Edo Ronchi a Pecorario Scanio (attraverso Matteoli) e da Improta a Bertolaso (attraverso Bassolino e Rastrelli e molti altri), con lo stesso identico, devastante risultato, possa essere d’accordo: da evirare non c’è rimasto niente. Ti saluto


tanelli giuseppe

tanelli giuseppe