L'ex vicesindaco campese Enrico Graziani ha pubblicato sulle sue personali pagine in internet l'esito della discussione in Corte di Cassazione di un ricorso presentato dal Comuni di Campo (ma anche Porto Azzurro aveva assunto una posizione assonante) avverso le decisioni assunte in sede di lodo arbitrale per la nota vicenda della gestione dell'impianto di lavorazione rifiuti del Buraccio. Avevamo scritto in paio di giorni fa come il lodo era stato insistentemente voluto dall'amministrazione portoferraiese (allora guidata da Giovanni Ageno) ed avversato dal commissario regionale ad acta Claudio Della Lucia che temeva (a giustissima ragione) che perseguire la strada giudiziale sarebbe costato ai cittadini molto di più di quanto egli pensava di stabilire con una trattativa era quasi conclusa e che prevedeva l'esborso di 8 miliardi di lire perché Daneco interrompesse la sua gestione e la riconsegnasse all'Elba. Ma gli illuminati amministratori dell'epoca, fatto fuori Della Lucia s'infognarono in un percorso al termine del quale gli "arbitri" chiedevano che alla Daneco fossero versati addirittura 28 miliardi (!) che solo a seguito di una successiva trattativa (ma gestita in condizioni di evidente debolezza contrattuale partendo appunto da quanto stabilito dall'arbitrato)fu ridimensionata ad "appena" 15 miliardi. A quel punto il Comune di Campo ricorse al altri gradi di giudizio ed anche il comune di Porto Azzurro decise di correre l'alea non pagando la sua parte. Ne conseguì che furono versati nel 2004 alla Daneco 11.237.000.000 che naturalmente andarono a gravare sui costi del servizio pagato dalla cittadinanza. Il ricorso del comune campese si basava su diversi punti, la Suprema Corte si è pronunciata su uno solo ma dirimente dichiarando "“Il difetto del potere degli arbitri di conoscere della controversia loro deferita". Una sentenza chiarissima che di fatto cassa il lodo ma lascia nell'incertezza di fronte ad una serie di domande la prima e più generica delle quali è: dove si andrà a parare: ovvero: Daneco riassumerà la gestione del servizio, restituendo ai Comuni quanto gli è stato indebitamente versato? Sembrerebbe di capire che essendo stato dichiarato nullo in toto (e non annullato che è un po' diverso) l'arbitrato si dovrebbe riportare indietro il calendario e ricominciare da zero la stessa trattativa di disimpegno. "Certo - commenta un prudentissimo Roberto Peria - siamo al cospetto di una senza di estrema importanza che apre scenari impensabili fino a qualche anno fa. Non appena saremo in possesso degli atti ufficiali, li metteremo a disposizione dei rappresentanti legali del Comune per una tutela piena della Amministrazione e degli interessi della cittadinanza".
graziani sindaco campo nell'elba