- Nella cerimonia per la fine dei lavori urgenti di ripristino e messa in sicurezza delle aree minerarie di Rio Marina il senatore Bosi e l’onorevole Matteoli si sono “dimenticati” di dire che la presidenza del Consiglio dei Ministri ha dichiarato le zone minerarie a rischio idrogeologico su espressa richiesta della Regione Toscana (gazzetta ufficiale n° 79/02) e a seguito dell’intesa di Palazzo Chigi. Questo ha consentito l’attivazione di circa due milioni di euro. Il ministro Matteoli, inoltre, forse preso dall’euforia del momento, si è “dimenticato” dire una mezza parola sullo “spezzettamento” che il commissario del PNAT ha attuato sulle aree del compendio minerario e sul conseguente sperpero di risorse umane e finanziarie. D’altra parte il ministro ha tutto l’interesse a tacere, infatti, il “suo” commissario Barbetti ha sbandierato ai quattro venti che grazie a Matteoli i comuni sono ora protagonisti dello sviluppo delle zone minerarie. A dire il vero, anche qui, documenti alla mano, risulta che i tre comuni sono semplicemente subentrati all’ex Ilva per la manutenzione e la vigilanza ma che tutto, in fin dei conti, è rimasto come prima: il demanio continua a farla da padrone. Il sindaco di Rio Marina ha taciuto anche sull’intervento che la provincia di Livorno si aggiunge a realizzare per la messa in sicurezza della frana di Sant’Antonio».
Altero Matteoli