Il 28 Febbraio scorso si è costituita all’Elba la Sinistra l’Arcobaleno. Per quanto mi riguarda si è trattato di una data storica, perché dopo anni di divisioni e spaccature politiche, che per certi versi hanno contraddistinto la storia della sinistra italiana, adesso si è dato il via ad un percorso inverso, quello dell’unità. Certo ci eravamo immaginati tempi diversi, tempi più lunghi, diciamo quelli giusti, per portare a compimento un percorso e insieme un progetto che è certamente complesso, ma anche, almeno dal mio punto di vista, decisamente appassionante. Dico complesso perché è molto più difficile partire dai contenuti, ricercare faticosamente l’unità attorno alle cose da fare, alle idee ed alle scelte per il paese, piuttosto che mettersi insieme per stabilire chi dovrà fare che cosa; partire dagli incarichi, parlare di contenitori e non di contenuti. La nostra scelta è stata profondamente diversa rispetto a quella che hanno fatto altri, definiamola sostanzialmente una scelta di sinistra. La campagna elettorale che si è aperta sarà per noi estremamente difficile, l’imponente fuoco mediatico messo in campo dal “centro” e dal “centrodestra”, hanno come obiettivo la marginalizzazione della sinistra, la sua esclusione dal panorama politico nazionale. Tuttavia non sarà cosi semplice riuscirci, perché di sinistra ce n’è bisogno, specie in una società diseguale come la nostra, dove cresce l’emarginazione sociale, dove aumenta la povertà, la discriminazione, dove il concetto di esclusione spesso prevale su quello dell’inclusione. Il nostro obiettivo è quello di cercare di ridare voce e rappresentanza politica ad intere categorie sociali che non ce l’hanno più da troppo tempo. In questo senso, come dice Bertinotti, la nostra è una scelta di parte. Dunque un progetto che si propone di ripartire dal mondo del lavoro, dai giovani precari, dagli operai, dagli emarginati e da chi fa fatica a ricavarsi un proprio posto nella società. Facciamo questo perché è giusto e doveroso farlo, siamo convinti come diceva una bella canzone di Rino Gaetano che esistono ancora gli sfruttati, i mal pagati, i frustrati. A queste persone possiamo dire coerentemente che nel nostro programma, il tema della precarietà e la questione salariale sono delle vere e proprie priorità, che passeranno inevitabilmente attraverso il superamento radicale della legge Biagi, la difesa dell’Art. 18 dello Statuto dei Lavoratori e la predisposizione di una legge seria sulla sicurezza del lavoro. La scelta di parte rispetto a chi per esempio candida contemporaneamente l’operaio della Thyssen e il figlio di Colaninno o il falco della Confindustria Calearo, colui che ha proposto la santificazione di Mastella, solo per il fatto di aver provocato la caduta del governo Prodi (alla faccia della inaffidabilità della sinistra!). Una nuova sinistra che intende porre la difesa del principio della laicità dello stato, al centro della propria azione politica. Oggi sostenere questa posizione ci consente di mettere l’Italia in linea con il resto del mondo occidentale, dove tale principio è considerato come un tratto fondante di tutte le moderne democrazie. Il nostro paese da questo punto di vista è a rischio, a causa delle forti ingerenze da parte delle gerarchie ecclesiastiche che spesso per colpa della debolezza della politica, e della confusione che regna specialmente all’interno dei nuovi partiti, non esitano a scendere in campo e a dettare la linea su temi molto delicati. In questo senso noi potremo dire per esempio alle donne che il voto dato alla sinistra è un voto utile, perché non abbiamo intenzione di toccare la legge sull’aborto, perché siamo a favore di una legge seria e moderna sulla fecondazione assistita, perché puntiamo in modo deciso su normative che prevedano il riconoscimento dei diritti delle coppie di fatto. La sinistra nei prossimi anni deve adoperarsi per rilanciare un progetto nuovo che non sia solo politico, sociale ed economico, ma che deve essere soprattutto un progetto culturale Io credo che se c’è stato un fallimento dei primi due governi di Centro sinistra è stato soprattutto di tipo culturale, basato sull’incapacità di offrire una propria idea di società un proprio modello dipaese anche diametralmente opposto rispetto a quello della destra. È tempo di lavorare anche su questo, per farlo dobbiamo portare dentro questo percorso tutto ciò che ognuno di noi ha: la propria storia, le proprie tradizioni, i propri valori, sforzandoci però di guardare al futuro della sinistra con occhi diversi. Una nuova sinistra che rimetta al centro della propria politica il lavoro, che sia laica, ambientalista, che restituisca dignità al concetto di politica, riscoprendo il valore della legalità, la cosiddetta questione morale, che faccia ripartire questo processo dal basso, dal coinvolgimento dei cittadini attraverso la partecipazione e il dialogo. Anche dall’Elba possiamo fare molto per restituire un futuro a questo territorio, riuscendo a coniugare il miglioramento della qualità della vita dei cittadini con il concetto di sostenibilità ambientale. Per tutte queste ragioni mi sento di dire che oggi il voto alla sinistra non è soltanto utile ma è addirittura necessario. Cristiano Adriani Coordinamento Sinistra l’Arcobaleno dell’Isola d’Elba www.sinistraarcobalenoelba.org sinistra.arcobaleno.elba@hotmail.it
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