Alla presenza del Direttore del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio Dr. Aldo Cosentino, si è svolto martedì 1 luglio nella sede dell’Ente Parco l’incontro annunciato tra i Sindaci elbani e il Commissario del Parco Ruggero Barbetti per parlare di aree protette marine e verificare quale sia effettivamente la disponibilità di ogni comune ad istituire una fascia a mare protetta, nell’ambito delle proprie competenze marittime. Ma a parte Capoliveri del quale già si conosceva la volontà di istituirne una, non si sono avuti segnali precisi da parte delle altre amministrazioni, sebbene pare ci sia buona disponibilità da parte di Rio Marina e di Rio nell’Elba, mentre è da registrare il disinteresse di Porto Azzurro e Campo nell’Elba che hanno disertato l’incontro, e la scarsa convinzione del Comune di Marciana. Il Dottor Cosentino ha parlato della necessità di introdurre nelle fasce protette, qualora esse siano istituite, regolamenti precisi, che dicano chiaramente sia ciò che è vietato sia ciò che è consentito, sottolineando che il Ministero dell’Ambiente darà le indicazioni generali, illustrando le varie fasce di protezione, ma saranno poi i comuni a stabilire nella loro autonomia sia l’ampiezza delle aree, sia l’applicazione dei vari livelli di conservazione. La filosofia che sta alla base della creazione di queste aree, ha spiegato Casentino, è quella di rendere fruibile il mare nel rispetto delle regole convenute. “Istituire le aree non significa chiudere qualcosa, bensì aprire, rendere accessibile anche zone finora precluse alla presenza dell’uomo”. Il pensiero va subito verso l’isola Montecristo per la quale Casentino ha annunciato l’emanazione di un bando di gara per la costruzione del nuovo molo d’attracco, che dovrebbe sostituire il vecchio andato in pezzi. Questo significa che anche Montecristo rientrerà nelle zone “fruibili, nel rispetto delle regole”, sebbene queste regole siano ancora tutte da stabilire. Il Direttore del Ministero dell’Ambiente ha illustrato come, a fronte di esperienze già consolidate, le aree protette risultino in realtà una risorsa appetibile per la popolazione, in quanto si potrà costituire tutta una rete di servizi di qualità da offrire agli ospiti, dietro un adeguato corrispettivo. “Alle Tremiti hanno capito bene quanto valga più un pesce vivo di un pesce morto, in termini economici” - ha continuato Casentino – “se infatti la popolazione stessa riconoscerà il valore della risorsa, diventerà lei stessa la prima promotrice e valorizzatrice delle aree, migliorando e creando sempre più servizi innovativi, impegnandosi per la salvaguardia delle regole.” Nonostante la fumata grigiastra dei comuni elbani che ancora rimangono alla finestra per ponderare meglio la decisone e tastare il polso della popolazione, per essi resta la possibilità di aggiungersi anche in un secondo momento, la scadenza di luglio fissata dal Ministero non è infatti “l’ultima spiaggia”. “Intanto si parte con ciò che ci sarà – ha detto molto realisticamente Cosentino – l’obiettivo è quello di giungere a conclusione di tutto l’iter per novembre, per avere il tempo di approntare le aree per la stagione successiva”.
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