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Abbandonata, non dalla famiglia ma dalle istituzioni

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 25 giugno 2003

Gent.mo Riccardo, nell’articolo “Sindaci Medici, vi interessano solo i metri cubi?” prendendo spunto da fatti REALMENTE ACCADUTI E DOLOROSAMENTE VERI abbiamo raccontato la storia tipo di due anziani “abbandonati”, come ce ne sono tanti, purtroppo, nella nostra piccola isola. Abbandonati, bada bene NON DALLA FAMIGLIA, ma dalle ISTITUZIONI, dalla SANITA’, dai COMUNI. Ecco, da qui il titolo al nostro articolo. Posso solo aggiungere, che mi dispiace che tu ti sia sentito indicato dalla nostra storia, riportata non da chiacchere condominiali – e che se il tuo medico di famiglia segue i tuoi genitori anziani, monitorandoli come davvero la legge indica in modo ben preciso, fattelo dire: sei proprio fortunato, perché esistono medici di famiglia, che non lo fanno assolutamente, che quando gli chiedi qualcosa sembrano più impiegati di un ufficio amministrativo piuttosto che persone legate da un preciso giuramento quale quello di Ippocrate. Ti posso garantire, che io ne ho trovati di famiglia e non, dirigenti o altro, che a mio parere non conoscevano neppure i regolamenti più elementari del loro lavoro. Ci sono figli che adorano i propri genitori, che fanno e farebbero di tutto per continuare a dargli quella serenità e dignità che non solo la malattia ma anche gli addetti ai lavori gli tolgono, ma a volte non ce la fanno. Perché non occorre essere anziani per avere problemi. Se tu non fai parte di questa categoria torno a ripeterti sei fortunato, se non hai bisogno di aiuto tanto meglio. Spesso le situazioni si trascinano per anni diventano croniche i pochi risparmi finiscono e quando ci si gira intorno siamo soli. Magari all’inizio tutti sono corsi in nostro aiuto ma poi alla fine ognuno ha i suoi problemi, e posso garantirti che essere abbandonati non vuol dire necessariamente non avere figli. Non rendiamo tutto inutile. Tutto ciò che è stato detto dai Verdi sulla Sanità, non è stato per mettersi in evidenza, come dice chi non digerisce le nostre parole perché ha la coda di paglia, chi ci conosce sà che parliamo di FATTI VERI, che possono essere comprovati in qualsiasi momento, e che prima di dire qualcosa abbiamo cercato di essere SICURI al 100%. Il mio babbo è in ADI. Questo è stato un fatto molto importante, perché adesso lui è monitorato settimanalmente dal medico di famiglia che viene al suo domicilio insieme a tutti gli altri specialisti di cui ha bisogno. Quindi, potremmo anche stare zitti. Perché rendere tutto questo pubblico? Perché esiste una coscienza che vorrebbe che anche altri beneficiassero di questo servizio. Non c’è niente di più triste che guardare gli occhi delle persone malate, sono vuoti e rassegnati e niente e nessuno gli potrà restituire la vita di un tempo. E poi andando a vedere leggi, decreti e protocolli vari ci si rende conto che c’è ancora tanto da fare. Perché l’ADI deve essere coperto nei per 12 ore nei giorni feriali, cosa che adesso non viene fatta, e i sabati, le domeniche e gli altri giorni festivi devono attivarsi i turni di reperibilità. Mi rivolgo adesso a te, ma lo faccio a tutti noi che abitiamo quest’isola meravigliosa sotto alcuni aspetti, ma tremenda sotto altri (vedi appunto sanità, rifiuti ecc. ecc.), ricordiamoci che nessuno in caso di bisogno legge una TAC, che come detto e ridetto gli anestesti sono 4, ma non sempre, e che spesso sono due e d’estate non possono bastare, che ADI significa ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA, proprio perché i COMUNI DEVONO INTEGRARSI CON L’ASL SECONDO LEGGI BEN PRECISE, che per prendere un appuntamento da uno specialista ci sono liste di attesa anche di due mesi. Tutte queste non sono storie. Dietro ci sono persone CHE SOFFRONO E CHE HANNO BISOGNO DI AIUTO. Sarebbe interessante sapere, dai Comuni e dalle ASL, rispetto al numero della popolazione anziana e sola presente nel nostro territorio, quante famiglie sono in ADI. Ma senza pensare ai costi e al personale che manca nei distretti e nelle ASL, proprio per quantificare realmente i bisogni ricordandoci, come ha avuto l’onestà di ammettere l’Ing Scura che la spesa sanitaria pro-capite per un cittadino elbano è sotto la media provinciale. Proprio per questo sarebbe fondamentale il ruolo dei comuni affinchè avviassero un indagine sulla sanità territoriale e visto che ci sono Amministratori Medici è un paradosso che tutto questo non sia ancora stato fatto. O in caso contrario che sia almeno reso noto. Scusami ancora Riccardo, perché ho saputo che sei un bravo figlio – ma credimi non ce l’avevamo con te e chi ci ha raccontato la storia senza fare alcun nome ci aveva già anticipato la presenza dei figli, che però non possono essere sempre presenti - e scusa anche a quei medici e infermieri VERI che ancora esistono ma che possono fare poco o NIENTE.


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