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A sciambere della meglio fegura

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 13 dicembre 2007

Dunque gli uffici della Moby sono (in buona parte) in procinto di fare fagotto per trasferirsi là dove il mercato chiama tra le nebbie di Padania, la faccenda, per qualche famiglia isolana sarà seria, e chi dovrà spostarsi armi e bagagli o chi magari dovesse rinunciare al posto di lavoro per l'impossibilità di trasferirsi avrà, anche se conta poco, tutta la nostra solidarietà, ma rileviamo in questa vicenda dei tratti amaramente ironici. La notoria antipatia che nutriamo per il baleniero, suoi amici e slinguazzanti supporter, non ci impedisce di notare che il nostro ha compiuto una scelta evidentemente dettata dalle esigenze del mercato. Orbene ci sorprende non poco che a levare proteste in questa direzione sia proprio chi dice fiero, come usava un ex sindaco portoferraiese: "A sinistra non ci porto nemmeno il pipo" (il famoso "dove poggia?" dei sarti d'un tempo) poichè costoro che cantano laudi e peana al libero mercato ad ogni piè sospinto, dovrebbero ben sapere che la legge del liberissimo mercato, sviluppa molto spesso ambiti applicativi di un altra normativa arcinota come la Legge del Menga, e pure della sua norma-corollario "Legge del Bisenzio" che ammonisce il sodomizzato a fare silenzio. Predicare il liberismo e vivere in un'Isola che se non potesse contare sulla solidarietà nazionale avrebbe trasporti, servizi sanitari, scuola da terzo mondo ci pare un pelo contraddittorio. Chi è liberista senza se e senza ma, non si deve incazzare se gli uffici si spostano dove rendono di più, se si sopprimono corse di traghetto (magari funzionali per coloro che viaggiano) in orari non remunerativi, se si accorpano o si tagliano servizi in nome del contenimento delle spese, non ne ha diritto alcuno. In queste occasioni anzi sentiremmo di dirgli in perfetto ferajese: "Stattene zitto che fai meglio fegura"


palazzo uffici moby

palazzo uffici moby