“Quello che abbiamo presentato stamani – ha esordito Franco Franchini – è un Piano Operativo Antincendio Boschivo per il territorio provinciale che è il frutto di alcuni mesi di lavoro e di coordinamento tra i diversi soggetti interessati, un piano che va oltre gli strumenti precedenti dettando schemi organizzativi e strumenti nuovi: la Sala Operativa livornese a cui faranno capo le linee di un nuovo “numero verde antincendio” ed in cui confluiranno tutte le informazioni. All’Elba il coordinamento delle molte organizzazioni impegnate su questo fronte continuerà ad essere svolto dal Corpo Forestale dello Stato….” In un altro passaggio l’Assessore Provinciale sottolineava anche come stia crescendo la “coscienza antincendio” istituzionale. Tutti i comuni elbani per la prima volta hanno presentato il loro piano, è un segno. E dopo l’incontro di lunedì tenutosi nella sala della Provincia a Portoferraio, ce n’è un altro di taglio più operativo preogrammato per venerdi 27, ma i motori della macchina antincedio sono “quietamente già in moto” non si è atteso la fase di massima allerta che scatterà il 1° Luglio e che durerà almeno fino al 14 Settembre. La conferenza stampa a cui partecipano diversi soggetti proseguiva con l’annuncio di diverse novità: a partire da quelle sulle aree di caccia che subissero incendi. Laddove le fiamme percorressero più di un ettaro, sulla base dei nuovi disposti regionali verranno dichiarate interdette alla attività venatoria. Si ragionava successivamente di incendi dolosi e colposi sotto questo profilo considerando i principi d’incendio il rapporto é circa 6 a 4. “Quelli dolosi si possono contrastare solo con l’intervento, le indagini etc – osservava Francesco Pennacchini il comandante dei Forestali all’Elba – per i colposi si può fare molto sul fronte della prevenzione e dell’educazione dei cittadini, che ad esempio prima di accendere quello che magari a loro pare il più innocuo dei fuochi farebbero bene a consultare il C.F.S. per controllare se lo possono fare. E si tenga conto - continuava Pennacchini - che per le disposizioni di legge, in questo periodo, tale attività è vietata sulla quasi totalità del territorio elbano”. Ma la tendenza a presentare un bilancio anno per anno migliore ci pare conclamata, dopo il rogo riese di inizio stagione 2002 non si sono registrati altri devastanti incendi. Gli intervenuti, forse anche per un po’ di scaramanzia non hanno insistito più di tanto sui successi passati, pensava alle prossime settimane. Curiosamente le alte temperature di questo periodo, anche se costituiscono un fattore di rischio nell’immediato, non è detto debbano essere prese come una disgrazia, specie se si ripetesse un andamento stagionale come quello del 2002, col caldo estivo iniziale, ma con i mesi di luglio e agosto un po’ bagnati. Ci sono meno fondi trasferiti dal Governo, lamentava Franchini, ma sale la cultura tecnica di chi contrasta le fiamme, crescono professionalmente volontari e professionisti, per il resto si incrocia le dita.
assessore provinciale all'agricoltura franco franchini
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