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Controcopertina: Tanelli: "il Parco è un sogno venuto da lontano"

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : martedì, 11 dicembre 2007

Il Consiglio Direttivo e la Comunità del Parco Nazionale dell’ Arcipelago Toscano hanno approvato lo Statuto ed il Piano del Parco. E’ una bella notizia che giunge dopo undici anni dalla istituzione dell’Ente e dopo quasi sei anni dalla loro prima redazione . A questo punto lo Statuto passa al Ministero dell’Ambiente per la verifica di legittimità – che non potrà non mancare in tempi brevi visti i ritardi già accumulati dal Ministero nell’espletare questo atto dovuto-, e il Piano del Parco alla Regione Toscana , che lo adotta ed attiva le procedure di pubblicizzazione, raccolta ed esame delle osservazioni , per giungere alla sua definitiva approvazione. I tempi tecnici previsti dalla Legge comportano una decina di mesi. Erano i primi mesi del 1999 quando il Consiglio Direttivo e la Comunità del Parco del tempo, approvarono come prevede la Legge, le linee guida per giungere alla elaborazione degli strumenti di pianificazione dell’ Ente ( Piano del Parco, Regolamento, Piano socio-economico) seguendo un percorso, come si legge nel documento, imperniato : “…sulla partecipazione ed il dialogo istituzionale e sociale “ ( Parcoinforma n.2 anno II). Poi venne bandito il Concorso europeo, vinto dalla Agroconsulting. E dopo una lunga serie di incontri pubblici e di settore con : la cittadinanza, istituzioni, forze sociali e politiche , associazioni produttive , ambientali e culturali, fra la fine del 2001 e l’ inizio del 2002 , il Parco acquisì i suoi strumenti di pianificazione. Poi arrivarono gli anni dei commissariamenti e finalmente con il ritorno nei primi mesi di questo anno, degli organi ordinari di gestione, siamo arrivati alla approvazione del Piano del Parco.Ci sono tutte le premesse per ritenere che in breve saranno approvati anche il Piano socio-economico ed il Regolamento; ovviamente aggiornati ai tempi. Capita di leggere dichiarazioni di esponenti, storici e meno storici, fra i favorevoli ed i contrari al Parco. Talora hanno un denominatore comune : “ In undici anni il Parco non ha fatto niente, o al massimo ha fatto qualche cosa di positivo e tantissimo di negativo. Occorre cambiare marcia”. Sono opinioni . E’ la cultura e la politica dell’ anno zero. Era l’ anno zero del Parco cinque anni fa quando iniziarono i commissariamenti, e siamo ad un nuovo anno zero oggi dopo undici anni dalla istituzione dell’ Ente Parco. Ma se un anno zero lo vogliamo ricercare, forse dobbiamo risalire ai primissimi anni Settanta del secolo passato, quando venne istituita l’ area protetta marina dello Scoglietto; quando a Montecristo venne istituita la riserva naturale dello Stato; e quando fu pubblicata una nota scientifica sulla geologia di Pianosa. Si legge nella introduzione : “ Lo studio si è svolto nell’ ambito delle iniziative promosse dal Gruppo Ricerche Scientifiche e Tecniche Subacquee di Firenze per l’ istituzione del Parco Nazionale dell’ Isola di Pianosa” ( Giornale di Geologia, 1973). Erano i tempi, lontani da internet e dalla globalizzazione, in cui il Club di Roma con il rapporto su : “ I limiti del Pianeta” denunciava le fragilità socio-economiche ed ambientali del Mondo in cui vivevamo e viviamo. Da allora è stato fatto un lungo cammino, costellato di luci e di ombre e nel “ villaggio globale “, lo sviluppo sostenibile e solidale è diventato una esigenza etica, ecologica ed economica. Oggi il Parco Nazionale dell’ Arcipelago Toscano è una realtà che ha concretizzato un sogno venuto da lontano, per contribuire non solo alla conservazione e alla valorizzazione di un patrimonio universale di mare, terra, storia e tradizioni , ma anche per partecipare e vincere la grande sfida dello sviluppo sostenibile. Una realtà che può crescere solo con l’ ascolto, il dialogo e la partecipazione dei cittadini, poiché un “parco blindato” od un “parco di carta”, come si diceva una volta, non serve a nessuno. E il Parco crescerà, con l’ impegno dei presidenti Tozzi e D’ Errico, dei membri del Consiglio Direttivo e della Comunità del Parco, e di coloro , e sono tanti - isolani o continentali che siano- che vivono e amano l’Elba e l’ Arcipelago.


Lo scoglietto da Capo Bianco

Lo scoglietto da Capo Bianco